Caltanissetta – Condannata una ex avvocatessa finita nell’occhio del ciclone per un’inchiesta di mafia. Perché accusata di avere favorito il clan. Al fianco del suo compagno, Giancarlo Buggea, approfittando del suo ruolo, a quel tempo, di legale.
È di quindici anni e quattro mesi – al netto dello sconto di un terzo per la pena inflitta all’ex penalista Angela Porcello, nei confronti della quale i sostituti della direzione distrettuale antimafia di Palermo avevano chiesto la condanna a diciotto anni di reclusione. Questo il verdetto emesso nei suoi confronti dal gup del tribunale di Palermo, Paolo Magro, al termine del giudizio con rito abbreviato.
Lei che è stata tra i coinvolti nell’inchiesta ribattezzata «Xydi» che ha acceso i riflettori sui fedelissimi del boss latitante di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro.
Secondo la tesi accusatoria il suo studio sarebbe diventato sede di summit mafiosi interprovinciali e lei avrebbe finito per rivestire un ruolo di primo piano divenendo anche la cassiera del gruppo mafioso. E, grazie al suo ruolo di avvocato, avrebbe incontrato il boss Giuseppe Falsone divenendo sua messaggera per gli affiliati in libertà. Questa, almeno, è stata l’accusa.
E proprio il suo ex compagno, l’imprenditore Giancarlo Buggea, è stato a sua volta condannato a vent’anni di carcere.
L’ex avvocatessa, perché cancellata dall’albo professionale, aveva anche tentato d’intraprendere un percorso collaborativo con la giustizia.
Ma i pm della Dda palermitana hanno ritenuto che le sue dichiarazioni, fondamentalmente, non fossero poi così rilevanti da poterle concedere lo status di collaborante. E la difesa, l’avvocato Giuseppe Scozzari critico sull’entità della pena, ha già preannunciato la volontà di presentare appello nei confronti della sua ex collega.
Nello stesso processo il gup ha emesso altre, oltre che nei confronti di Porcello e Buggea, altre quindici sentenze di condanna, con pene comprese tra un massimo di vent’anni e un minimo di otto mesi, e cinque sono state le assoluzioni.