Caltanissetta – Non ha negato nulla delle contestazioni che gli sono mosse dalla procura nissena. È stata un’ammissione piena la sua, resa durante l’interrogatorio di garanzia.
E al cospetto del gip Valentina Balbo il venticinquenne di Riesi, Marco P. – assistito dall’avvocato Vincenzo Vitello – si è accollato ogni accusa.
A cominciare dalle aggressioni al padre e alla sua campagna. Episodi che, uniti al resto, hanno fatto scattare una ordinanza di custodia cautelare a carico del ragazzo.
Lui che un giorno ha preso a calci le porte dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, laddove si trovava la sua compagna, che tra l’altro avrebbe minacciato di morte , così da rendere necessario l’intervento dei carabinieri. E al loro arrivo s’è scagliato contro fino a rendere necessario, per bloccarlo, mettergli le manette. E li avrebbe minacciati espressamente con espressioni del tipo «vi spacco la testa, arrestatemi e domani ti vengo a prendere».
In una seconda circostanza, in questo caso i militari sono intervenuti in casa dei suoi genitori perché stava prendendo le porte a calci, ha poi minacciato un sottufficiale perché ritirasse una denuncia nei suoi confronti. «Se non ritiri la denuncia te la faccio pagare, ti scanno…, ti prendo a legnate, ci vediamo in tribunale, te la farò pagare», lo avrebbe avvertito.
In un caso il ragazzo avrebbe colpito anche la sua compagna in gravidanza procurandole lesioni alle gambe e alle braccia.
Fino a quando è stata emessa una ordinanza a suo carico per maltrattamenti in famiglia, tentata estorsione aggravata e continuata, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale.
Ora il gip, dopo l’interrogatorio, ha disposto il suo trasferimento in una comunità assistita, in regime di domiciliari, con il braccialetto elettronico.