Dieci condanne per un traffico di droga nell’area del Vallone. Le ha inflitte il gip di Caltanissetta che li ha giudicati con il rito abbreviato per questo primo grado del giudizio. Tutti coinvolti in un’indagine dei carabinieri che otto mesi e mezzo fa ha fatto scattare quindici provvedimenti cautelari di cui quattordici in carcere e uno ai domiciliari. Poi v’è chi ha patteggiato e chi è andato in giudizio in immediato. Due i mussomelesi e un suterese condannati, adesso, in abbreviato. E, tra loro, la pena più severa è stata rimediata dal quarantaseienne Federico Lo Manto con 10 anni e 8 mesi, meno dei dodici anni chiesti dal pm, poi la trentatreenne Antonella Alotta che ne è uscita con 4 anni e un mese a fronte di dieci – tutti e due di Mussomeli – e Calogero Giuseppe Malta, quarantottenne di Sutera con 5 anni, 9 mesi e 10 giorni mentre erano stati dieci gli anni proposti dall’accusa. Condannati pure il cinquantenne nisseno Antonio Maniscalco a 11 anni, 6 mesi e 20 giorni mentre di anni ne rischiava sedici; Francesco Di Bernardo quarantasettenne di Casteltermini 2 anni e duemila mila euro di multa, mentre il pm ha chiesto quattro anni, otto mesi e ventiduemila euro; Calogero Grimaldi, trentunenne di Casteltermini, 2 anni, un mese, 10 giorni e 2667 euro di multa contro cinque anni e tremila euro di multa; Antonio Puma, quarantaduenne di Favara, 2 anni, 4 mesi e 4 mila euro di multa, con una proposta di quattro anni e quarantottomila euro; il sessantenne Luca Calogero Lauricella, pure lui di Favara, con 6 anni a fronte dei dodici chiesti; il quarantaquattrenne di Misterbianco, Filippo Fabrizio Aiello, 4 anni, 10 mesi e 20 giorni e per lui il pm di anni ne avrebbe voluti dieci; ultimo della serie, il catanese Gino Gueli che ne è uscito con 11 anni e 6 mesi di reclusione, mentre l’accusa ne aveva chiesti sedici. Queste le condanne emesse dal gip di Caltanissetta, Santi Bologna, nei confronti dei dieci imputati – assistiti dagli avvocati Giuseppe Barba, Salvatore Baiamonte, Danilo Tipo , Sergio Iacona, Maria Francesca Assennato, Pietro Sorce, Gesua Nugara, Antonello D’Acquisto, Massimo Scozzari e Francesco Marchese – già con lo sconto di un terzo sull’ammontare complessivo della pena, per via del rito scelto. Sono stati processati, a vario titolo, per il reato associativo finalizzato al traffico di stupefacenti e singoli episodi spaccio.
Contestazioni che sono legate a presunte movimentazioni di droga – tra cocaina, hashish e marijuana – che sarebbero andate avanti tra la fine del 2019 e i primi mesi dell’anno successivo e che sono state scoperte dai carabinieri che, a fine marzo scorso, hanno eseguito quindici arresti, di cui quattordici in carcere.