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“Mia paternità della sagra della guastella, non dell’assessore Lo Conte. Gravi le affermazioni del sindaco su chiesa San Francesco”

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Mussomeli -“Togliersi qualche sassolino dalle scarpe possiamo farlo tutti, specialmente se riteniamo di averne motivo e ragione“. Per questi motivi  Domenico Messina, ex presidente dell’associazione amici di San Francesco,  ci tiene a fare chiarezza e fornisce il  suo racconto sule origini della sagra della guastedda. “Nel 2015  – spiega Domenico –  ero presidente dell’associazione amici di San Francesco, per la festa dell’Immacolata distribuivamo per tradizione con il sodalizio religioso gratuitamente dai 450 a 500 guasteddre, all’interno del convento. In estate proposi all’assessore Seby Lo Conte di organizzare una sagra in piazza Umberto I. La sua reazione alla mia proposta fu fredda, mostrò scarso interesse. Qualche mese dopo, ad ottobre, mi contatto e ci incontrammo nei pressi della caserma dei vigili del fuoco. Questa volta si mostrò assai interessato e ascoltò la mia idea. Gli proposi di uscire dalle mura del convento, di coinvolgere i forni di Mussomeli e organizzare una sagra in Piazza Umberto dove distribuire gratuitamente le guastelle. Gli promisi inoltre,  oltre alla collaborazione per l’evento, un contributo dagli amici di San Francesco per il pranzo di Natale dei bisognosi e delle persone in condizioni economiche e vulnerabili. Quell’anno si organizzò la prima edizione e chiesero per la guastella un contributo, a mia insaputa di due euro. Chiesi lumi all’allora presidente della proloco Salvatore Piazza che non seppe darmi ragguagli sulla questione e mi suggerì di parlarne con l’assessore. Così feci e dissi che se la distribuzione non fosse venuta gratuitamente ci saremmo dissociati come Associazione amici di San Francesco, in quanto veniva tradito sia lo spirito dell’originaria distribuzione, sia i patti che avevamo siglato per la collaborazione. La decisione di vendere le guastelle compromise definitivamente i rapporti tra amici di San Francesco da una parte e Amministrazione e Proloco dall’altra, tanto che il contributo erogato per il pranzo dei poveri fu erogato fino al 2018 e quando sospese il pranzo dei poveri non fu dato più contributo e dopo di che la frattura venne divenne insanabile”. “Da praticante . continua Messina –  e collaboratore della chiesa di San Francesco trovo, inoltre, gravi le affermazioni del sindaco di Mussomeli sulla gradinata di San Francesco. Sono esternazioni al limite della blasfemia. Sostiene di aver ridato dignità alla chiesa di San Francesco? Rispondo che la chiesa non ha mai perso dignità, semmai se qualcuno ha smarrito il senso della misura è proprio il primo cittadino che dimentica come nel progetto originario veniva previsto un taglio della scalinata.

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