
Caltanissetta – Non avrebbe esitato minacciare i suoi familiari, anche di morte, pur di rimediare quattrini. E quelle richieste di soldi sarebbero state praticamente quotidiane.
A spezzare questa catena è stata una denuncia a suo carico. E il suo nome è finito nel registro delle notizie di reato per le ipotesi di estorsione aggravata e maltrattamenti in famiglia.
Al centro delle vicenda è finito un trentacinquenne di Riesi, Gaetano B. – assistito dall’avvocato Sandro Valenza – a carico del quale è stata chiesta e ottenuta la consulenza degli esperti.
È stata la stessa procura a proporla raccogliendo l’assendo del gip che, in incidente probatorio, ha concesso l’esame.
Sarà una psichiatra ad analizzare le condizione dell’indagato. Dovrà verificare la sua eventuale pericolosità sociale e quali siano, in realtà, le capacità d’intendere e di volere del trentacinquenne.
Ma lo stesso giudice ha disposto che l’indagato, prima di sottoporsi a consulenza, debba effettuare il test per appurare che sia negativo al covid. Un passaggio nodale prima che l’attività possa partire.
Secondo la tesi accusatoria non avrebbe esitato a minacciare di morte, insultare e prendere pure a botte i genitori, il padre in particolare, pur di ottenere il denaro.
Una situazione da incubo, come gli inquirenti lo hanno ritenuto, che sarebe andata avanti per anni. Sarebe inziiata sei anni addietro e si sarebe protratat fino ai giorni nostri.