Home Cronaca «Nessun ospedale verrà declassato», il manager Caltagirone fissa i paletti

«Nessun ospedale verrà declassato», il manager Caltagirone fissa i paletti

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Caltanissetta – «Ogni presidio ospedaliero ha la sua identità sanitaria, che va difesa e migliorata. È compito e  interesse strategico di questa direzione aziendale potenziare le strutture esistenti per dare una sanità migliore di quella che abbiamo ereditato».

A mettere nero su bianco è il manager dell’Asp, Alessandro Caltagirone, che ha ribadito a chiare lettere che non voi sarebbe alcun progetto di dismissione dell’ospedale Raimondi di San Cataldo. Ma lo stesso direttore dell’Asp ha chiarito senza ombra di dubbio che Né l’ospedale di San Cataldo, né altri verranno declassati.

Sullo sfondo della questione v’è la direttiva, da egli stesso impartita ai direttori di strutture sanitarie nel Nisseno, secondo cui «i ricoveri e gli interventi di qualsiasi tipo devono essere limitati solo ai casi urgenti e indifferibili. Le altre prestazioni definite differibili vanno rimandate ad altre date». Aggiungendo poi che « i ricoveri vanno limitati al solo periodo di acuzie ed ai periodi strettamente indispensabili mentre, per gli altri casi, vanno ricercate alternative che favoriscono il distanziamento sociale, preferendo soluzioni a tutela dei pazienti – dimissioni a domicilio, dimissioni protette, assistenza domiciliare –  e qualsiasi altra forma a garanzia della sicurezza”.

Da qui la decisione, adottata, di limitare la presenza di pazienti nelle strutture, soprattutto con riferimento ai più fragili e, più in dettaglio, in quei reparti di lungo ricovero perché in questo caso i rischi aumentano. E a maggior ragione quando il ricovero non è strettamente necessario.

«In questi casi è cura del responsabile di ogni unità operativa porre in essere quanto ritenuto necessario per  contenere un’eventuale infezione da sars cov-2 mettendo in atto le misure ritenute più idonee per ogni singolo paziente, sia in relazione al numero di contestuali ricoveri nella stessa unità operativa, allo stato di salute di ognuno dei pazienti, alle possibili dimissioni, alla logistica interna della unità operativa per favorire il distanziamento ed utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione della direzione strategica aziendale», ha aggiunto lo stesso manager dell’Asp.

E ha poi rimarcato che «ogni iniziativa intrapresa, in questo particolare momento di pandemia, è tutela dei pazienti più fragili, degli operatori e dell’intera popolazione nissena».

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