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Montedoro, uva coltivata nei terreni confiscati ai Falcone del mandamento di Mussomeli

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Montedoro – Uva dai terreni confiscati alla mafia. In particolare ai fratelli Falcone ritenuti «uomini d’onore» di Montedoro , legati a Cosa nostra all’interno del mandamento mafioso di Mussomeli

Il settantacinquenne Gaetano Falcone e il fratello Nicolò deceduto il 15 giugno 2019 e ritenuto dagli inquirenti ex «rappresentante» di Cosa nostra del Nisseno.

Mentre Gaetano è stato poi condannato a 8 annidi carcere per associazione mafiosa ed estorsione, oltre che turbative d’asta, traffico nazionale e internazionale di stupefacenti, detenzione e porto d’ami

I due fratelli, per i magistrati, avrebbero investito guadagni illeciti nel settore agricolo.

E ieri è iniziata la raccolta dell’uva in quel fondo di contrada Mulinello, nelle campagne di Montedoro, alla presenza del prefetto di Caltanissetta, Cosima Di Stani, del comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Baldassare Daidone, il capo centro Dia, il colonnello Emanuele Licari, il comandante della finanza, il tenente colonnello Giuseppe Ialacqua, il sindaco di Montedoro, Renzo Bufalino  e altri sindaci di centri vicini.

La raccolta dell’uva, per scopi sociali, è stata affidata alla cooperativa sociale «Verbumcaudo» costituita da giovani che stanno valorizzando la tenuta confiscata alla mafia. Tra loro ci sono ingegneri, geologi, guide naturalistiche, agronomi, commercialisti e addetti alle lavorazioni agricole qualificati. E hanno messo in produzione di 151 ettari di terreni che vengono coltivati ad origano, pomodori e cereali.

È il frutto della riconversione di una parte del patrimonio appartenuto ai Falcone. A loro la Cassazione, nel maggio dello scorso anno, ha confiscato un tesoro di 2 milioni e mezzo di euro tra da 5 aziende agricole e 87 immobili tra fabbricati e terreni e parecchi rapporti bancari.

In particolare la ditta individuale «Falcone Nicolò» per la coltivazione di cereali e riso di via Cardinale Guarino, le aziende «Di Raimondo Anna»,  che erano intestate alala moglie, con frutteto, vigneto e oliveto e un’altra azienda di tipo zootecnico per l’allevamento di ovini, in via Guarino e in contrada Marcato. E , ancora, terreni, fabbricati e abitazioni nelle contrade Marcato e Saie di Montedoro e in contrada Sabugia a Serradifalco.

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