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Morì in scooter il giorno del suo compleanno, l’amico alla guida non ha colpe

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Caltanissetta – Non ha colpe per la morte dell’amico che viaggiava in sella con lui. E che, ironia della sorte, proprio il giorno della morte  aveva compiuto diciassette anni.

Adesso il tribunale per i minori di Caltanissetta, accogliendo la tesi difensiva, ha assolto il minore che quel giorno era alla guida della scooter su cui viaggiava anche la vittima.

È il diciassettenne Stefano Ascia deceduto per le devastanti conseguenze della caduta dello scooter guidato dall’amico che, adesso, è stato assolto dall’ipotesi di omicidio colposo.

Imputazione che è poi scattata a suo carico sull’onda dell’incidente stradale in questione, avvenuto   nel maggio del 2015 lungo la statale che da Gela và verso la zona balneare di Manfria.

Il guidatore, in quella circostanza, ha anch’egli riportato gravi ferite ma alla fine è riuscita a cavarsela seppur dopo una lunga degenza.

Mentre per l’amico che viaggiava dietro lui, e che quel giorno compiva il suo diciassettesimo compleanno, non c’è stato nulla da fare. Troppo gravi le ferite riportate nell’incidente.

E la tragedia della strada, da li a poco, ha aperto strascichi giudiziari per l’altro minorenne che era alla guida dello scooter. Perché tirato in ballo per omicidio colposo.

A lui sono stati imputati una guida imprudente e l’alta velocità. Cause che l’accusa ha ritenuto alla base della tragedia della strada.

E invece una perizia avrebbe finito per sconfessare il teorema accusatorio, tirando via le castagne dal fuoco per il giovanissimo centauro che, alla fine, è stato ritenuto incolpevole per morte dell’amico

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