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Mussomeli, insorge il popolo della movida contro il comitato dei residenti di piazza Umberto I

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Mussomeli – Scontri di piazza, Umberto I, negli ultimi anni sempre più fulcro della movida mussomelese. A contrariare comitive e locali, la costituzione di un comitato dei residenti che non ama la vivacità del luogo. La zona animata da chi ci si reca per fini ricreativi turberebbe la quiete di chi vi abita. Uno scontro sull’ora in cui andare a letto. Il casus belli, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’annullamento di una serata con musica live, avvenuto  a seguito di segnalazione di coloro che non gradiscono la night life di piazza e che hanno denunciato la mancanza di permessi. “Appellandosi a cavilli, è stato fatto boicottaggio  – spiega un giovane –  altrove si commettono scempi e devastazioni ma a pagare il conto sono ragazzi che vogliono divertirsi in modo sano”.  L’episodio ha trovato la condanna unanime degli avventori, disapprovazione  cristallizzata nell’intervento dell’imprenditore Sebastiano Luvaro che, sui social,  ha espresso parole di biasimo per l’azione di contrasto alla vita notturna posta in atto dal comitato. Un post che ha trovato condivisione e solidarietà di un numero sconfinato di internauti. “Sarebbe semplicistico – spiega lo stesso Luvaro – far passare la vicenda come una lotta a chi vuole folleggiare nella notte, non è cosi. Gli aspetti essenziali della vicenda sono due: con un punto di ritrovo della vita notturna si evita che i ragazzi vadano fuori con tutti i rischi connessi agli spostamenti e che, soprattutto per i più piccoli, il controllo dai parte dei genitori è più semplice; inoltre, c’è un secondo aspetto, quello  socio economico, non meno importante, dopo due anni di pandemia, i locali e tutto il comparto legato alla ristorazione e intrattenimento è in ginocchio. Usciamo da un ecatombe, non possiamo permetterci di bloccare ancora l’economia per qualche rumore, tranne che siamo disposti a far chiudere esercizi commerciali gestiti da persone,  spesso con famiglia, che vivono di questo. A breve convocheremo  un incontro con tutti gli operatori del settore per per capire in quale direzione muoversi per iniziare la stagione estiva. Se non c’è la collaborazione e la sensibilità di capire che gli svaghi sono incentivi per animare il paese e renderlo vivo, andremo incontro a un lockdown economico e culturale dal quale non è dette che il tessuto produttivo possa uscirne indenne“.

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