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Mussomeli, arrivano l’ortopedico che ha lavorato nella seria A ucraina e l’esperto di chirurgia ortopedica dell’arto superiore

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Mussomeli – Sono Gustavo Javier Nizzo e Luciano Andres Verrone i due ortopedici argentini che, a decorrere dal 2 maggio p.v., prenderanno servizio presso l’Unità Operativa di Ortopedia a Mussomeli. I due medici specialisti hanno firmato, nella mattinata di ieri, il contratto presso la Direzione dell’ASP. Già da mercoledì 26 aprile i due camici bianchi hanno voluto visitare la struttura presso la quale presteranno la loro attività. Visita che peraltro era già stata auspicata dal dott. Miccichè -responsabile su delega del primario- desideroso di conoscere i nuovi colleghi di reparto.
“Prima impressione bellissima”, riferisce, a caldo, Verrone, raggiunto telefonicamente dalla redazione. “Conosco bene l’italiano”, continua il medico esperto di artroscopia, “perchè sono stato quattro anni a Cagliari dove giocavo a calcetto”. Poi il ritorno in Argentina e la vocazione per la medicina. Laurea, specialistica e lavoro sono stati un continuum. Poi, nel 2011, l’Ucraina, dove ha lavorato come medico specialista in una squadra di calcio di serie A. Adesso il ritorno in Italia con la moglie e le due gemelle, Lucia e Catalina di dieci anni. E conclude: “Mi aspettavo un’accoglienza calorosa ma questa è stata al di sopra delle mie aspettative. Sembrava ci stavano aspettando e ci hanno accolto a braccia aperte”. Non dissimile il racconto di Nizzo che, invece, incontriamo all’uscita della sua lezione di italiano appena tenuta in Biblioteca dalla prof.ssa Mariella Navarra. Anche lui, dalla viva voce, manifesta entusiasmo e positività. E un altruismo che davvero così scontato non è! “Sono felice di poter dare una mano ai miei colleghi ortopedici di Mussomeli che svolgono una mole di lavoro bestiale. Tanto lavoro e pochi medici. Cinquanta visite al giorno!”. Nizzo è un esperto di chirurgia dell’arto superiore “ma questo non vuol dire” -precisa a scanso di equivoci- che non possa fare altro. Anzi non vedo l’ora di rimettermi in servizio”. Per trent’anni è stato responsabile del Reparto di Arto superiore presso l’Ospedale “Clinicas” di Buenos Aires. Poi la pandemia e, con essa, il disastro. Poichè tutti gli interventi di natura cronica sono stati rimandati. “Così, in un attimo di sconforto, mi sono messo in contatto con Erica e ho cercato una soluzione per tornare in corsia”. E così è stato. Anche per lui, L’Italia, in qualche modo, è un ritorno. Venti anni fa, proprio a Milano Nizzo ha scelto di fare la specialistica con borsa di studio. E, a testimonianza del legame mantenuto con il luogo, ogni anno, per una settimana, tiene, a Monza, un corso per l’arto superiore. Entrambi gli specialisti hanno preso casa in affitto a Mussomeli. Nizzo spera che la moglie Sonia, psichiatra, possa raggiungerlo. “Mi manca tanto la mia moglie” ci confida. I figli, Caterina e Pablo sono studenti. Dal canto suo il dott. Miccichè si ritiene soddisfatto dell’incontro che ha avuto principalmente lo scopo di valutarne le competenze specifiche ai fini di poterne pianificare le attività. “Una forma mentis forse più accademica della nostra che tuttavia potrebbe tornarci utile allo scopo -che sempre ci siamo prefissi- di creare relazioni e percorsi di studio interdisciplinari fra i vari specialisti del settore”. Dal 2 maggio, quindi, in corsia altri due medici argentini contestualmente alla riapertura delle sale operatorie che invero permetteranno di smaltire le liste d’attesa, oltremodo allungate per il fermo di quasi un mese. Prima della chiusura, l’ASP di Caltanissetta era riuscita comunque ad assicurare, nonostante l’atavica carenza di anestesisti, a cui si è rimediato in tutti i modi possibili, una seduta settimanale per gli interventi. A breve si attende anche la riunione della commissione che dovrà individuare  il dirigente responsabile del reparto. Il bando è, infatti,  scaduto lo scorso 14 aprile.

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