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Mussomeli, la farmacia Catania non si trasferirà: così ha deciso il Tar. In giudizio Comune e i farmacisti Piazza e Cipolla

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Mussomeli – La farmacia Catania di Mussomeli non si trasferirà.

Così ha stabilito il tar di Palermo a cui lo stesso titolare della farmacia di via Cicero si è rivolto dopo il “no” da parte dell’amministrazione comunale per la revisione della pianta organica di settore a Mussomeli.  La decisione verrà appellata al Cga.

Era stato chiesto lo spostamento della rivendita di medicinali dalla scomoda e disagevole via Cicero alla più centrale via Caltanissetta, ciononostante  il Tribunale Amministrativo ha accolto l’eccezione sollevata dalle controparti, ovvero l’assenza di un “effettivo mutamento nella distribuzione della popolazione”, quale presupposto di legge per l’auspicata revisione della pianta organica.

Ma Comune e altri due farmacisti, Vivia Piazza e Walter Cipolla, si sono costituiti in giudizio chiedendo il rigetto del ricorso. E così è stato.

La terza sezione del tribunale amministrativo del capoluogo isolano presieduto da Maria Cristina Quiligotti, relatore Maria Cappellano, ha sostanzialmente accolto le eccezioni sollevate dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia che hanno assistito il titolare della farmacia Cipolla, sostenendo, tra l’altro «l’assenza di  effettivo mutamento nella distribuzione della popolazione», che sarebbe stato uno dei presupposti per il trasferimento.

I due legali, oltre al rigetto nel merito, hanno pure puntato l’indice contro la presunta presentazione tardiva  della memoria di replica depositata dal ricorrente, assistito dagli avvocati Salvatore e Luigi Raimondi, chiedendone lo stralcio.

Da qui la decisione del Tar che ha giudicato infondato il ricorso, ritenendo che la decisione del Comune di non mutare la geografia delle farmacie come chiesto dal ricorrente, non abbia peccato quanto a legittimità, non sia stata frutto di eccesso di potere e, peraltro, sarebbe stata adottata tenendo pure conto dei pareri dell’azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta e dall’ordine dei farmacisti.

Per il tribunale, la revisione delle zone delle farmacie «più che diretta a salvaguardare le condizioni economiche di ciascun esercizio commerciale  è volta ad assicurare l’ordinata copertura di tutto il territorio al fine di agevolare la maggiore tutela della salute ai cittadini, pertanto il bacino di utenza di una sede può essere anche di dimensioni più ridotte rispetto alle altre». La parte soccombente è stata condannata a pagare  le spese del giudizio che ammontano globalmente a 4.500 euro.

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