
Mussomeli- Dopo tanti anni di onorata carriera, il caposquadra Mario Cimo’ ha dismesso i panni del vigile del fuoco, togliendosi quella divisa che ha indossato con orgoglio, salutato i colleghi, la caserma dove ha vissuto gran parte della sua vita, sapendo di aver fatto fino in fondo il proprio dovere. Sa che dovrà inventarsi una nuova vita, ma ha anche la consapevolezza che inizia un nuovo capitolo della propria esistenza, anch’esso bello e ricco di soddisfazioni. Mario, raggiunto telefonicamente, con un
segretario provinciale. Assunzione nel 1993 con formazione presso la Scuola di Castelnuovo di porto Roma e prima assegnazione, nel 1994, al Comando di Vercelli, dislocato in servizio operativo presso il distaccamento di Biella; dopo qualche anno, successiva esperienza presso il distaccamento di Varallo Sesia; nel 1997 presso il Comando di Catania ,all’ombra dell’etna, distaccato a Paternò da cui, ulteriore passo che mi avvicina a casa, altro traferimento al Comando di Caltanissetta e, finalmente, trascorso un pò di tempo, presso il distaccamento della mia Mussomeli. Nel 2018 di nuovo a Catania per un corso di formazione che mi porterà ad indossare i galloni di caposquadra, vengo dislocato per il sevizio operativo al Distaccamento di Adrano, in seguito, nuovamente di ritorno presso il comando di Caltanisetta da cui vengo distaccato a Gela. Alla fine, decorsi circa un paio d’anni in servizio presso il comando di Caltanissetta, ritorno a Mussomeli fino al giorno della mia pensione. Ho partecipato ad eventi catastrofici drammatici cercando di dare il mio contributo per alleviare le sofferenze di quelle popolazioni colpite in modo così violento: nel 94 l’alluvione in Piemonte, esattamente a Cuneo; ho fatto parte della squadra di soccorso nel terremoto di Amatrice, Bologna. Sono anche stato autista di mezzi pesanti e Capo partenza responsabile di tutta la squadra, insomma lascio il servizio attivo con la coscienza di aver fatto il mio dovere al massimo delle mie possibilità, da questo momento scrivero altre pagine della mia vita”.