Home Cronaca Nascondevano piccolo arsenale in casa, arrestati dai carabinieri padre e figlio

Nascondevano piccolo arsenale in casa, arrestati dai carabinieri padre e figlio

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Caltanissetta – È stato un piccolo arsenale clandestino a incastrali. Lo hanno scoperto i carabinieri che hanno arrestato padre e figlio. Uno dopo l’altro.

Nei guai il cinquantaquattrenne Mario Vincenzo Alario e il figlio, il ventinovenne Sergio Alario – assistiti dagli avvocati Francesco Mascali e Joseph Donegani – accusati di detenzioni di armi clandestine e ricettazione delle stesse.

È tra le pieghe di una intensificazione dei servizi straordinari di controllo del territorio disposti dal prefetto di Caltanissetta, Chiara Armenia, che è scatta la perquisizione in casa di Alario senior.

Lui stesso, nel momento in cui i militari gli hanno chiesto se avesse armi, ha spontaneamente

consegnato una carabina ad aria compressa «Hatsan» calibro 22 , liberamente venduta. Ma i militari hanno subito avuto il sospetto che potesse essere stata alterata. Già, perché il rumore dello sparo ed il movimento dell’apertura, parecchio rigido, lo hanno lasciato intuire. Peraltro l’arma presentava segni di cacciavite sulla vite di apertura.

I controlli non si sono fermati qui e si sono estesi anche a tutta l’abitazione, ma senza trovare altro e, poi, nel capannone dell’azienda Alario, utilizzato come rimessa di mezzi ed attrezzi agricoli, è saltata fuori una scatola, ma vuota, di un’altra carabina ad aria compressa. Si perché il padre avrebbe regalato l’arma al figlio.

Le verifiche, così, hanno poi interessato l’abitazione di Alario junior. E lui stesso ha consegnato ai militari una carabina «Kalibroun», calibro  6,35 di libera vendita, sistemata in un sottoscala di casa.

In quei frangenti sono saltate pure fuori due scatole di munizioni «H&N» – di potenza diversa – calibro 6,35 che possono essere sparate da armi con capacità superiori. Una era in casa, l’altra in macchina.

Da qui l’arresto di entrambi, ai domiciliari, perché nessuno dei due è in possesso di porto d’armi, mentre fucili e munizioni sono stati sequestrati. I due hanno poi giustificato il possesso con la passione per il tiro a segno.

Al termine della successiva convalida, il gip Francesca Pulvirenti ha confermato i provvedimenti ma concedendo a entrambi la libertà. E ha disposto a carico del genitore l’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria, per il figlio il solo obbligo presentazione alla polizia giudiziaria.

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