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Caltanissetta – Non era un “marito violento”. Che era stato pure arrestato dai carabinieri perché sospettato di essere manesco e soggiogante.
Ma alla fine il verdetto del tribunale, in questo primo grado del giudizio, lo ha totalmente riabilitato restituendogli integrità.
Già perché il quarantasettenne Constantin Balasa – assistito dagli avvocati Carmelo Terranova e Giada Faraci – che vive a Riesi ormai da parecchio tempo, è stato assolto.
Per lui il pubblico ministero, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione per le imputazioni di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.
Reati che, secondo il teorema accusatorio, si sarebbe consumati ai della sua campagna di una decina di anni più grande di lui.
Secondo l’accusa l’avrebbe picchiata di frequente – prendendola pure a pugni in faccia – apostrofandola pure pesantemente e impedendole anche di lavorare.
Tutto, peraltro, alla presenza di due figlie di lei entrambe minorenni. Aspetto, questo, ritenuto dalla procura un’aggravante.
Un inferno in casa, secondo peraltro i contenuti della denuncia presentata dalla donna, che sarebbe andato avanti da gennaio a giugno di due anni addietro.
Ma alla fine l’impianto accusatorio non ha retto e, a fronte di una pesante richiesta di condanna avanzata dall’accusa, il Collegio giudicante, condividendo la tesi difensiva, ha ritenuto non si fosse raggiunta prova della sua responsabilità, tanto da assolverlo.