Caltanissetta – È per droga e un piccolo arsenale che è finito sotto processo. Ma se il fratello ne è poi uscito con l’affermazione di responsabilità, lui no.
È totalmente indenne che ne è venuto fuori il cinquantenne di Mazzarino, Luciano Lo Monaco – assistito dall’avvocato Carmelo Terranova – per il quale l’accusa ha chiesto la condanna a sette anni di reclusione, di cui quattro per la droga e tre per le armi.
Ma il tribunale presieduto da Miriam D’Amore – a latere Martina Scuderoni e Francesca Pulvirenti – lo ha assolto con formula piena.
Facendo cadere nel vuoto le contestazioni mosse a suo carico. È passata la tesi difensiva secondo cui sostanza e armi erano appartenenti al fratello già condannato a tre anni e due mesi con il rito abbreviato.
La vicenda è legata a un blitz effettuato un paio di anni fa dai carabinieri in un’abitazione rurale dei due fratelli nelle campagne di Butera.
Lì, in contrada San Giuliano, durante una perquisizione i carabinieri hanno scovato poco più di una decina di grammi di cocaina. Ma non è tutto.
Già, perché in garage sono state poi ritrovate una carabina ad aria compressa, una “Diana” calibro 4,5 con matricola abrasa e una scacciacani calibro 8 modificata. Mentre nell’ovile è saltato fuori un fucile semiautomatico “Armsel Striker” calibro 12 sistemato dentro un sacco di juta.
L’altro fratello si è poi assunta la “paternità” sia della droga che dell’arsenale, così da tir via le castagne dal fuoco per il fratello che adesso, pur rischiando una pesantissima condanna, è stato assolto dal Collegio giudicante.