Caltanissetta – Assolto un sospetto estorsore… che estorsore non era. È stato il pronunciamento della Corte a sancirlo anche se la stessa procura generale ha chiesto un verdetto di non colpevolezza.
E per il quarantatreenne nisseno, Carlo Salvatore Sanfilippo – assistito dall’avvocato Danilo Tipo – nel processo d’appello “bis”, è arrivata la sentenza di assoluzione con formula piena dall’accusa di estorsione.
Quelle che, secondo l’originaria tesi accusatoria, avrebbe avanzato nei confronti del titolare di un locale notturno, esercitando forti pressioni per l’assunzione di buttafuori. Ma alla fine le contestazioni, come chiesto dalla difesa, si sarebbero rivelate infondate..
Sanfilippo, al termine del primo processo d’appello è stato condannato a cinque anni e otto mesi di carcere, a fronte degli otto anni rimediati in primo grado dal tribunale.
Poi il successivo vaglio della Cassazione ha rimesso tutto in discussione. Si perché gli «ermellini», come sollecitato dalla difesa, hanno ritenuto che andavano ascoltati due testi le cui dichiarazioni non erano state valutate nel precedente appello. Così da annullare l’appello e dettare la riapertura dell’istruttoria dibattimentale in un nuovo processo.
Uno dei testi che non erano stati ascoltati era l’allora presidente del consiglio d’amministrazione della società che tra il 2009 e il 2010 gestiva il «Mc Lube», un parco acquatico con locale e discoteca. E già in passato aveva riferito agli inquirenti di non avere subito pressioni.
Così adesso, il pronunciamento della corte d’Appello di Caltanissetta presieduta da Andreina Occhipinti, verosimilmente ha chiuso definitivamente la questione giudiziaria per Sanfilippo che tredici anni addietro è stato tra i coinvolti nella maxi inchiesta «Cobra 67» su rapine, droga, furti, pestaggi e danneggiamenti, che complessivamente ha interessato oltre una quarantina d’imputati.