Home Cronaca Non imbrogliò per ottenere il reddito di cittadinanza,  prosciolto un giovane

Non imbrogliò per ottenere il reddito di cittadinanza,  prosciolto un giovane

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Caltanissetta –  Era accusato di avere imbrogliato lo Stato per incassare quattrini. Dichiarando il falso per raggiungere il suo obiettivo. Ma alla fine le contestazioni mosse a suo carico non hanno retto.

Così per un ventitreenne d’origine nigeriana, Peter Esene – assistito dall’avvocatessa Laura Alfano – chiamato in udienza preliminare per rispondere di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In particolare, in questo caso, il reddito di cittadinanza.

Ma alla fine il gup Emanuela Carrabotta, accogliendo la tesi della difesa, ha prosciolto il ragazzo perché il fatto non costituisce reato.

Secondo la tesi della procura il giovane, nel presentare istanza, era il settembre di due anni fa, avrebbe falsamente dichiarato all’Inps di risiedere in Italia da almeno dieci anni, conditio sine qua non per ottenere il reddito di cittadinanza.

Invece gli stessi inquirenti avrebbero poi appurato che in realtà sarebbe residente nel territorio nazionale italiano dal 7 settembre 2016 .

In questo modo, sempre per l’accusa, avrebbe ingannato l’Istituto nazionale della previdenza sociale perché rientrasse tra i beneficiari.

Questo lo scenario che ha fatto scattare la contestazione a suo carico da parte della procura nissena che ha ipotizzato che il giovane abbia intascato indebitamente mille e seicento euro come reddito di cittadinanza. Tesi a cui ha seccamente replicato l’avvocatessa Alfano.

Il ragazzo ha reso pure esame dinanzi al giudice spiegando la sua teoria difensiva e, soprattutto, di avere agito senza l’intenzione di volere truffare. Alla fine è stato prosciolto. Il giudice depositerà le motivazioni entro trenta giorni

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