Caltanissetta – Non sarebbero stati loro gli autori di un pestaggio. Questa è la lettura della sentenza emessa dalla corte d’Appello nei confronti di due imputati.
Gli stessi che, in primo grado, ne sono usciti con l’affermazione di responsabilità. Ma adesso, il nuovo passaggio in aula ha cancellato quelle affermazioni di responsabilità.
Così s’è chiuso questo nuovo processo nei confronti di due trentacinquenni nisseni, Holaf Inserra e Sergio Roberto Naselli – assistiti dagli avvocati Davide Schillaci e Valentina Fiorenza – chiamati a rispondere di per lesioni personali aggravate.
I due sono stati assolti con formula piena dalla prima sezione della corte d’Appello, a fronte di una richiesta di condanna, avanzata dalla procura generale che ha proposta la conferma del precedente verdetto.
Quello da cui, entrambi, ne sono usciti con una condanna a otto mesi ciascuno di reclusione per le gravi lesioni che – secondo la tesi accusatoria – avrebbero procurato a un altro nisseno, Michele C. – assistito dall’avvocato Ferdinando Milia – aggredito il primo settembre di due anni fa.
Quel giorno il malcapitato sarebbe stato preso a calci e pugni da tre aggressori, ma l’identità del terzo è sempre rimasta nell’ombra, anche se adesso anche gli altri due sono stati ritenuti estranei.
E la vittima, dopo quel pestaggio, è stata costretta a fare ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia per una frattura scomposta al naso. Tant’è che poi i medici hanno diagnosticato la guarigione in una trentina di giorni.
Ma adesso, in appello, la difesa ha sostenuto la tesi che la persona offesa non sarebbe stata particolarmente credibile «per via di molteplici contraddizioni». Tra l’altro, Inserra, ha sostenuto di non essersi trovato sul luogo dell’aggressione e le cellule telefoniche a cui si sarebbe agganciato il suo cellulare in quei frangenti sembrerebbe dimostrarlo.