Home Cronaca «Non raggirò un’anziana», dopo due condanne cadono le accuse

«Non raggirò un’anziana», dopo due condanne cadono le accuse

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Caltanissetta – Finiscono in una bolla di sapone le contestazioni mosse a carico di un presunto profittatore… che profittatore alla fine non era.

Già perché dopo due gradi di giudizio e altrettante condanne, alla fine, in Cassazione, le accuse di appropriazione indebita a suo carico sono definitivamente cadute.

Così per un cinquantenne gelese che è stato accusato di avere raggirato un’anziana alla quale, nel tempo, avrebbe sottratto con l’inganno un bel po’ di soldi dal suo conto corrente. Questa, almeno, è stata la contestazione.

E sia in primo che in secondo grado l’imputato è stato pure riconosciuto colpevole rimediando pure una pena a oltre due anni di reclusione.

Ma nel terzo passaggio in aula dalla Suprema Corte è arrivato il colpo di spugna, che ha cancellato d’un tratto i primi due pronunciamenti di condanna.

Secondo la tesi accusatoria l’imputato avrebbe conquistato pian piano la fiducia di un’anziana donna e, utilizzando la sua carta bancomat, avrebbe prelevato parecchi soldi dal suo conto. Qualcosa come ventimila euro e anche più.

A fare venire a galla la vicenda sono stati poi alcuni parenti della pensionata che si sono accorti dei prelevamenti di denaro e dell’ammanco sul conto.

Da qui l’indagine che s’è poi catalizzata sul sospettato finito poi in giudizio. E per due volte le accuse hanno anche retto. Adesso sono cadute nel vuoto.

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