Caltanissetta – Non reggono le accuse di rissa mosse a carico di tre nisseni. Già, perché piuttosto sarebbero stati vittima di un’aggressione e non protagonisti di una violenza baruffa.
Una vera e proprio spedizione punitiva che avrebbero subito per un episodio violento – una lite – risalente a qualche ora prima.
Così, alla fine, il ventitreenne Antonino Cucuzza, il trentaquattrenne Riccardo Alfieri e il ventitreenne Alex Vitale tirati in ballo per rispondere di rissa – difesi dagli avvocati Salvatore e Antonino Falzone, Massimiliano Bellini e Maria Francesca Assennato – sono stati assolti .
«Il fatto non sussiste» la motivazione alla base del pronunciamento emesso dal giudice, con la stessa accusa che, alla fine, ha chiesto un pronunciamento assolutorio.
I fatti in questione risalgono al marzo di cinque anni addietro e sono pure sfociati nel ferimento di un allora quarantenne, accoltellato a un fianco, padre di uno degli attuali imputati adesso assolti.
La mattina prima, quel giorno del marzo 2016, sarebbe nata una lite che ha coinvolto altri quattro nisseni, che a loro volta sono già stati processati e condannati con il rito abbreviato per rissa con pene variabili da un massimo di un anno e quattro mesi a un minimo di cinque mesi.
Gli stessi che poi si sarebbero resi autori di quella che adesso è stata considerata dal giudice – ma anche dalla la stessa procura – una spedizione punitiva consumata davanti un garage al villaggio Santa Barbara, l’ex borgo dei minatori.