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«Non stilò documento sui rischi da covid, né informò i lavoratori della Srr», sindaco di Mussomeli ricorre all’oblazione e precisa. “Contestazione solo per un cartellone”

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Mussomeli – L’accusa era di avere omesso di redigere di un documento sui rischi e di non avere informato i lavoratori sugli stessi pericoli. Queste le due contestazioni che pendevano sul sindaco di Mussomeli, Giuseppe Catania, e che dal punto di vista processuale sono state poi chiuse con l’oblazione.

A suo carico, accogliendo le richieste della procura, il tribunale di Caltanissetta aveva emesso un decreto penale di condanna per entrambi i capi.

Decreto contro cui era stata presentata opposizione dallo stesso sindaco e, contemporaneamente, era stata prodotta una richiesta di essere ammesso a oblazione con il pagamento di poco meno di cinquemila euro compresa la continuazione dei due reati.

Da qui la sentenza, poi emessa dal giudice Gigi Omar Modica, di non «non doversi procedere» perché le contravvenzioni erano state estinte attraverso l’oblazione. Contestualmente era stato revocato il decreto penale di condanna.

In particolare era stato contestato al sindaco Catania  di non avere redatto il documento di valutazione rischi per quanto riguarda il “rischio biologico covid 19”.

E, altro capo collegato al precedente, di avere omesso d’informare i lavoratori della società che gestisce il servizio di nettezza urbana guardando al nuovo documento aggiornato di valutazione dei rischi, sempre in relazione al covid.

Il sindaco era stato chiamato in causa, nella sua veste istituzionale, come datore di lavoro per quanto concerne l’isola ecologica di Mussomeli, la cui gestione è affidata alla «Srr servizi e impianti» per la raccolta e il trasporto dei rifiuti solidi urbani.

Intanto dall’entourage del sindaco si precisa che ” il primo cittadino è stato chiamato in  causa in quanto legale rappreesentante dell’isola ecologiica di proprietà del comune di Mussomeli. I fatti riguardano il periodo, in piena pandemia, in cui non si trovavano nel mercato nè mascherine, nè tute, malògrado ciò il Comune ogni giorno distribuiva questi dispositivi di protezione individuale che era riuscito ad acquistare con abilità- In ultima analisi la contestazione riguarda un cartellone informativo all’ingresso, peraltro già ordinato”.

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