Caltanissetta – Omaggio a Sebastiano D’Immè. La cerimonia commemorativa in occasione del venticinquesimo anniversario della morte del maresciallo ordinario al Valore Militare, rimasto ucciso in un conflitto a fuoco da due malviventi che avevano appena messo a segno una rapina.Alla chiesa San Giovanni Evangelista di Macchitella, il cappellano militare della legione carabinieri Sicilia, don Salvatore Falzone, ha celebrato una messa di suffragio. Presenti i familiari di Sebastiano D’Immè, il colonnello Baldassare Daidone, comandante provinciale dei carabinieri di Caltanissetta, il tenente colonnello Ivan Boracchia, comandante del reparto territoriale dei carabinieri di Gela la cui caserma – dal 2010 – è intitolata proprio al maresciallo ordinario D’Immè, il sindaco di Gela, i carabinieri delle stazioni di Riesi, Mazzarino, Butera, Niscemi, Gela e i Carabinieri in congedo dell’Associazione nazionale carabinieri di Gela. La semplice ma toccante cerimonia si è conclusa al cimitero, sulle note suggestive del silenzio intonate da un trombettiere della fanfara del dodicesimo reggimento carabinieri Sicilia, proprio davanti il monumento funebre dove ripossa il carabiniere eroe. E dopo la sua uccisione durante la sparatoria con due rapinatori, il Il 18 maggio 1998 gli è stata conferita, alla memoria, la Medaglia d’Oro al valor Militare perché «Addetto a nucleo operativo di comando provinciale, nel corso di predisposto servizio antirapina svolto unitamente a parigrado, intercettava due pericolosi pregiudicati a bordo di un’autovettura di provenienza furtiva. Percependo che gli stessi, avvedutisi di essere stati individuati, potessero sottrarsi al successivo controllo già predisposto con il concorso di personale di rinforzo, non esitava ad affrontare i malviventi, venendo però fatto segno a violenta azione di fuoco. Benché colpito in più parti del corpo, con eccezionale coraggio e non comune determinazione, replicava con l’arma in dotazione finché si accasciava esanime al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere, spinto fino all’estremo sacrificio».