Home Cronaca Omicidio Alaimo; specialisti: “Allarme liste attesa ignorato”

Omicidio Alaimo; specialisti: “Allarme liste attesa ignorato”

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Palermo – L’origine dell’omicidio del cardiologo Gaetano Alaimo va ricercata nella rabbia dei pazienti di fronte alle liste di attesa, che fanno ingiustamente apparire gli specialisti come
“ricattatori”. “Qualche tempo fa abbiamo lanciato un allarme a tutti i prefetti della Sicilia, spiegando che noi medici specialisti convenzionati siamo costantemente a rischio e veniamo spesso minacciati
da pazienti e loro accompagnatori, il piu’ delle volte per i lunghi tempi d’attesa per ricevere le prestazioni, tempi che non dipendono da noi. Purtroppo, quell’allarme e’ rimasto inascoltato e ora e’ successo questo tragico episodio, che si poteva forse evitare”, spiega Salvatore Gibiino, segretario nazionale del sindacato Branca a Visita (Sbv), associazione che rappresenta i medici specialisti
convenzionati con il sistema sanitario regionale della quale Alaimo era vicesegretario provinciale. “Alla famiglia del collega e amico Gaetano – prosegue Gibiino – va il cordoglio mio personale e di tutti noi e al tempo stesso rimane forte il senso di sgomento e paura tra tutti i colleghi. E’ infatti inconcepibile che qualcuno possa entrare armato in un ambulatorio medico e sparare a un dottore nell’esercizio della sua professione, che e’ quella di curare le persone”. “Non solo: il tragico episodio  aggiunge Gibiino – e’ soltanto l’ultimo e il piu’ doloroso caso di minacce a cui i medici sono esposti, vittime come siamo di un sistema che non possiamo cambiare. Purtroppo, infatti, capita che, a causa delle lunghe liste d’attesa dovute al sottofinanziamento da parte della Regione rispetto i veri fabbisogni della popolazione siamo costretti ad allungare le liste di attesa anche di mesi e, se il paziente non puo’ aspettare, e’ obbligato ad eseguire quella prestazione a pagamento. Questo crea nel paziente una sfiducia verso il sistema ed una acredine nei nostri confronti come se fossimo noi i responsabili di questi casi di malasanita’. Il paziente quasi sempre non comprende questa problematica rispondendo ‘certo se lo faccio a pagamento e subito
altrimenti tra 6 mesi’ e ci etichetta come ricattatori. E’ ora che qualcuno prenda in mano questa situazione e risolva in maniera definitiva la questione della sicurezza del personale sanitario e amministrativo della sanita’ e quello delle liste d’attesa, un annoso problema che mina nel profondo il rapporto tra medici e pazienti, che dovrebbe invece essere sempre di reciproco rispetto e fiducia.Per quanto riguarda l’omicidio del dottor Alaimo – conclude Gibiino – aspettiamo l’esito delle indagini, ma il problema sicurezza nella sanita’ pubblica e privata non puo’ piu’ essere ignorato”.

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