Caltanissetta – Solo due le affermazioni di colpevolezza per la tragedia che s’è consumata lungo la linea ferrata tra Gela e Licata e che è costata la vita di tre operai.
Così ha sentenziato il giudice emettendo un verdetto di non colpevolezza per altri sette imputati chiamati a rispondere pure loro di omicidio colposo.
Condanne, a due anni ciascuno, con il beneficio della pena sospesa, solo a carico di Pietro Muscolino dirigente a Palermo del traffico ferroviario e Rosario Ciluffo sul quale pendeva la responsabilità della tratta su cui è avvenuta la disgrazia.
Quelle costata la vita di Vincenzo Riccobono di Agrigento, Luigi Gaziano di Aragona e Antonio La Porta di Porto Empedocle.
I tre sono stati travolti da un convoglio ferroviario mentre stavano lavorando sui binari tra Gela e Licata. Era il 17 luglio di sette anni fa.
Nessuna responsabilità «per non avere commesso il fatto», secondo il giudice, invece, per l’ex amministratore delegato di Rfi, Michele Mario Elia, i dirigenti di Caltanissetta, Concettina Vitellaro, e di Palermo, Andrea Cucinotta, i capi tecnici Giovanni Costa, Pietro Messina e Carmelo Lapaglia.
L’accusa, dal canto proprio aveva chiesto nove condanne con pene che oscillavano da un minimo di sei anni a un massimo di otto.