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Ottimo riscontro per il geoevento di Mussomeli “Sedimentazione e Tracce”

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Mussomeli – Si è svolto, basto scorso presso il castello manfredonico di Mussomeli,  con ottimo riscontro il terzo convegno di geoarchitettura   organizzato dall’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia, congiuntamente alla Consulta Provinciale dei Geologi della Provincia di Caltanissetta, all’Ordine degli Architetti della Provincia di Caltanissetta, all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Caltanissetta,  all’Associazione Attraversamenti Officina e  con la partecipazione dell’ Università degli Studi Federico II di Napoli, Università degli Studi di Palermo, MèsArk, dal quotidiano telematico Castello Incantato e con il patrocinio del Comune di Mussomeli.

Il geoevento di Mussomeli dal titolo “Sedimentazione e Tracce” è stato uno dei nove geoeventi siciliani accreditati dall’ordine regionale dei geologi di Sicilia, tra quelli organizzati in tutta Italia in occasione della settima edizione della Settimana del Pianeta Terra. La giornata è iniziata con il saluto delle autorità e con la presentazione a cura del moderatore, geologo Angelo Alfano, il quale ha evidenziato le missioni dei geoeventi, vale a dire la sensibilizzazione del pubblico verso i temi che riguardano la protezione dell’ambiente e la tutela del territorio e del suo patrimonio geologico. Il Geologo Alfano ha sottolineato anche che il 2019 è l’anno del turismo lento che vuol dire vivere, o far vivere, un’esperienza che porta ad interagire con le comunità ospitanti, valorizzare le particolarità del territorio, minimizzare l’impatto ambientale, scoprire e promuovere i prodotti locali e le tipicità, spostarsi in modo sostenibile. Il Presidente di mèsArk, Arch. Rino Bertolone ha poi tracciato il percorso degli eventi di geoarchitettura delle tre edizioni dal 2017 al 2019, come rara esperienza di cooperazione multidisciplinare tra geologi, architetti ed ingegneri.

Il convegno prende le mosse dall’intervento dell’Ing. Michele Angelo Privitera, coordinatore della commissione strutture e geotecnica dell’ordine degli ingegneri della provincia di Caltanissetta, il quale ha parlato  dell’influenza del suolo nella progettazione antisismica.

La sezione relativa all’architettura viene aperta dagli architetti della cgstudio, Alfonso Cardinale e Gianni Geraci i quali nel corso del loro intervento dal titolo “tracce: rinvenimento e progetto” hanno affrontato il  tema della giornata,  illustrando la loro ricerca teorica e il suo esito concreto costituito da un progetto realizzato proprio a partire dal rinvenimento delle tracce preesistenti nel luogo.

Il tema affrontato dai due  architetti è stato ulteriormente specificato dall’intervento dell’architetto Sandro Raffone, professore ordinario di composizione architettonica e urbana dell’università Federico II di Napoli, che ha affrontato in maniera esaustiva il concetto di Archeotettura,  arricchendo l’esposizione con numerosi esempi di opere  sia  contemporanee, che  storiche e con sue realizzazioni.

La sezione di geologia si è aperta invece con l’intervento del geologo Carmelo Orlando, vice presidente di AgeoCL, che ha presentato un esempio unico al mondo di tracce nella sedimentazione con la gola dell’olduvai, definita culla dell’umanità e sito importante per la ricostruzione della formazione della terra e dell’uomo, tanto è vero che la 76° mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ha conferito il premio della “goccia verde” realizzato con una goccia di vetro di murano soffiato, al cui interno è posto un campione di terra che quest’anno, proveniva proprio dalla gola dell’Olduvai.  Ha concluso il geoevento la Prof.ssa Giovanna Scopelliti, docente di petrografia presso il dipartimento delle Scienze della Terra e del Mare dell’Università degli Studi di Palermo, con l’intervento: “i depositi evaporitici – tracce geologiche minerarie e culturali”. In particolare la docente ha mostrato  le tracce, presenti nell’area del Vallone, relative alla crisi di salinità, evento geologico avvenuto nell’ultima parte del periodo Messiniano (oltre 5 milioni di anni fa), nel corso del quale le acque del mar mediterraneo evaporarono quasi completamente, a causa della chiusura dello Stretto di Gibilterra. La Prof.ssa Scopelliti ha evidenziato che grazie a quest’evento la Sicilia rappresentò nel XIX secolo una delle principali produttrici mondiali di zolfo, che costituiva all’epoca una delle più importanti risorse minerarie, soprattutto nell’industria bellica per la produzione della polvere da sparo. E’ stato infine proiettato una clip video che mostrava un viaggio tra ciò che resta del mondo delle solfare,

Il convegno ha certamente raggiunto il risultato di incrementare la consapevolezza che segni e tracce sono in grado di farci apprendere informazioni che altrimenti non riusciremmo mai a sapere sull’evoluzione del pianeta terra, sul patrimonio architettonico, sugli uomini, sulla storia. Il loro rinvenimento e la loro conservazione è necessaria per la conoscenza della terra e per dare agli architetti, agli ingegneri e ai geologi gli strumenti per la sua corretta trasformazione.

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