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Pensionato di Mussomeli attirato in trappola con proposte a luci rosse e rapinato: ecco chi sono gli arrestati

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Da sx Alex Favata e Domenica Munì

Mussomeli  – È con una proposta sessuale che lo hanno attirato in trappola. Ordita soltanto per rapinarlo. E così è stato. Ma qualcosa, nei loro piani, non ha funzionato.

E alla fine in tre sono stati arrestati, mentre altre due ragazze sono state sottoposte ad obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tutti di Mussomeli.

In carcere è finito Alex Francesco Favata di 27 anni -assistito dall’avvocato Emanuele Manfredi –  arresti in casa  con il braccialetto elettronico per Rosalia Licata di 43 anni  e la figlia,  Domenica Munì di 25 – assistite dall’avvocato Giuseppe Zucchetto –  mentre la sorella, Angela Munì  di 20 anni (avvocato Giuseppe Zucchetto) è stata sottoposta a obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, così come Erika Mangione, 19 anni ancora da compiere – assistita dall’avvocato Ferdinando Milia – pure lei indagata in libertà.

Ma nel gran calderone dell’inchiesta di carabinieri e magistrati vi sarebbe dell’altro. Come una sorta di regia occulta.

Secondo l’accusa 8 gennaio dello scorso anno avrebbero teso una trappola a un pensionato sessantasettenne, pure lui di Mussomeli.

Con avances sessuali, secondo la ricostruzione degli inquirenti, lo avrebbero attirato in un appartamento nel cuore del centro storico. Ma una volta dentro ha fatto irruzione un bandito armato di coltello che lo ha minacciato obbligandolo a consegnare il portafogli. Dentro v’erano seicento euro in denaro contante.

Presi i soldi il rapinatore s’è dileguato in fretta e furia scappando a piedi per quel dedalo di viuzze. A quel punto la vicenda è stata girata ai carabinieri. In un primo momento le due donne erano sembrate anche loro vittime dell’accaduto.

Ma pian piano le indagini dei carabinieri hanno tracciato tutt’altro scenario e le due, come sarebbe poi emerso, in realtà sarebbero state complici del ventiseienne arrestato. Questa, almeno, è la tesi accusatoria.

La vicenda, secondo gli stessi inquirenti, sarebbe maturata in un contesto tutt’altro che idilliaco che interesserebbe un po’ tutti i coinvolti

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