Home Cronaca Pentito di Campofranco confessa. «Io ho ucciso Falcone su ordine di Vaccaro»

Pentito di Campofranco confessa. «Io ho ucciso Falcone su ordine di Vaccaro»

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Campofranco – «Io ho ucciso Gaertano Falcone… e l’ordine è partito da Mimì Vaccaro». La confessione è del collaborante campofranchese Maurizio Carrubba, ufficialmente ex autista dell’Ato Cl1 rifiuti, in realtà già uomo di Cosa nostra. E all’interno dell’organizzazione criminale, fin quando ne faceva parte, è stato lui stesso ad attribuirsi un ruolo verticistico.

«Sono stato io a sparare un primo colpo a Falcone, poi ne è ho esploso un altro ancora da dentro l’auto e, infine, sono sceso e gli sparato tre colpi di grazia alla testa», ha raccontato Carrubba deponendo per videoconferenza al processo che vede sul banco degli imputati il boss sessantaseienne di Campofranco, Domenico «Mimì» Vaccaro – assistito dall’avvocato Antonio Impellizzeri –  ritenuto la regia dell’agguato  al montedorese  Gaetano Falcone  e al cinquantatreenne di Milena, Carmelo Sorce – assistito dagli avvocati Danilo Tipo e Daina Meli  – tirato in ballo per l’uccisione del giovane di Milena, Salvatore Randazzo.

«Con me erano in auto i fratelli Angelo e Felice Schillaci… a guidare la mia auto era Angelo e io mi sono sistemato dietro. Abbiamo raggiunto Falcone dove faceva pascolare i suoi animali ». E ha poi spiegato di avere sparato più  contro il bersaglio sino a finirlo.

«L’omicidio è stato voluto sia per una vendetta dopo l’uccisione di mio fratello e di Lorenzo Vaccaro, sia per eliminare qualcuno del gruppo legato   Vito Vitale e Leoluca Bagarella».

E se l’uccisione di Falcone l’ha confinata in motivazioni legati a questione mafiose, l’altro delitto al centro del processo lo ha tirato fuori da questo contesto.

«Per quanto riguarda l’omicidio Randazzo, che è stato 22 giorni prima del delitto di mio fratello, ha saputo da mio fratello che era stato Carmelo Sorce per motivi passionali…. perché praticamente Salvatore Randazzo si era messo con la fidanzata di Sorce in un periodo in cui Sorce a causa di una vicenda che aveva visto coinvolto, era in una casa famiglia … o forse in una comunità», ha spiegato il pentito.

E ha poi aggiunto che «Palumbo, a quel tempo  rappresentante della famiglia di Milena, forse sapeva che  era  stato Sorce , ma non so se lo avesse saputo prima o dopo il delitto… così mi disse mio fratello».

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