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Piano strategico per le Infrastrutture in Sicilia, tra i nodi logistici anche due aree nel Nisseno

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Caltanissetta – Anche due aree della provincia nissena nel Piano strategico per le infrastrutture in Sicilia. È stato realizzato da Unioncamere Sicilia in sinergia con il sistema delle camere di commercio siciliane grazie a fondi di Unioncamere nazionale.

Nel concreto ha individuato tredici aree sulle quali, velocemente e con poca spesa, si possono realizzare nodi logistici interconnessi che, anche recuperando siti dismessi o sottoutilizzati, consentano a qualsiasi azienda ovunque si trovi di collegarsi ai punti di destinazione dei propri prodotti. A disposizione vi sono i fondi legatio al “Pnrr”.

Le zone del Nisseno che rientrerebbero nel piano sono Xirbi, un tempo scalo ferroviario di prioritaria importanza, e Gela. Che andrebbero ad affiancarsi a Termini Imerese, Dittaino, Porto Empedocle, Aragona-Favara, Trapani porto, Trapani via Libica, Alcamo, Mazara del Vallo, Marsala, Vittoria e Pozzallo.
“Sono nodi – ha spiegato il presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace – equamente connessi alla rete ferroviaria e stradale, hanno distanze simili fra loro e, con le adeguate attrezzature logistiche, diventano strategici anche per il carico e scarico dei mezzi gommati sgravando il traffico commerciale e riducendo i tempi di trasporto. Sono aree connesse fisicamente, virtualmente e digitalmente tra loro…il nostro piano punta a valorizzare piattaforme già esistenti e spesso in disuso e propone la realizzazione di infrastrutture di movimentazione di non complessa progettazione e realizzazione».

Il tutto partendo dal presupposto che «in Sicilia avere l’alta velocità ferroviaria, la chiusura dell’anello autostradale e l’attraversamento stabile del ponte sullo Stretto di Messina non sarebbe sufficiente a superare il gap di mobilità ,  se poi le aree produttive dell’Isola nel loro complesso non venissero connesse agli assi principali e le merci non potessero raggiungere rapidamente e agevolmente porti, aeroporti e terminal intermodali».

Lo stesso Pace ha poi aggiunto che «il fine del programma è di rendere efficiente il sistema di trasporto per le realtà imprenditoriali presenti sul nostro territorio, in particolare per le realtà difficilmente raggiungibili, ed offrire loro pari opportunità… la presenza di una app certificata – ha concluso – permetterà, inoltre, di fornire contenuti esclusivi e personalizzabili in modo da mantenere alto il livello di affidabilità, accrescerne la fedeltà e facilitare la fidelizzazione».
Per il vicepresidente di Unioncamere Sicilia, Alessandro Albanese «Il ponte è la madre di tutte le infrastrutture, va fatto perché senza non si possono completare l’alta velocità ferroviaria e l’anello autostradale. Il Sud e la Sicilia devono essere al centro dell’agenda del nuovo governo perché se funzionano se ne avvantaggia tutto il Nord e il Paese, in quanto i porti e i nodi logistici del Nord e del Centro sono congestionati. Ma la Sicilia deve presentarsi unita e compatta»

E in tal senso ha aggiunto che «continuare con i veti e con il derby Palermo-Catania, per il quale si è fatto l’interporto di Catania e non si fa quello di Termini Imerese, oppure i due aeroporti rivali non decollano abbastanza, non ci fa andare da nessuna parte… all’estero ci si deve presentare come destinazione unica Sicilia, non come Palermo o Catania o Trapani o Comiso. L’hub aeroportuale si fa se si sta nel mercato, se si fanno parlare gli operatori, se si fanno le privatizzazioni e se si tratta con le compagnie low cost».

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