Caltanissetta – È un tesoro da quattro milioni di euro quello su cui ha posato le mani lo Stato.Il decreto di confisca è stato emesso dal tribunale di Caltanissetta. La misura, che è stata eseguita dalla Dia, ha interessato un imprenditore dell’Ennese che opera su più fronti.
Lo stesso che è stato indicato dagli inquirenti come «di elevata pericolosità sociale».
Gli sono stati confiscati capitale sociale e parecchie quote di partecipazioni in diverse società. Dell’elenco fanno parte imprese attive nei comparti della produzione di calcestruzzo, dell’estrazione di inerti, della costruzione di edifici residenziali, del commercio di apparecchiature telefoniche, della gestione di sale giochi e della ristorazione. V’è anche un noto bar-ristorante all’interno del centro commerciale “outlet” di Agira.
Ma non è tutto. La confisca ha interessato anche numerosi rapporti bancari e polizze assicurative, quattordici immobili – tra questi una lussuosa villa con piscina a Nissoria – e diversi terreni di notevole valore nella zona commerciale di Catania.
Secondo gli stessi inquirenti, l’imprenditore avrebbe potuto contare sulla complicità negli ambienti criminali dell’Ennese. Tant’è che sei anni fa è stato condannato in primo grado, poi lo scorso anno la sentenza è divenuta definitiva dopo il passaggio in Cassazione.
La confisca è legata a un decreto di sequestro eseguito poco più di tre anni fa su proposta del direttore della Dia, sulla base di un’indagine di una dozzina di anni addietro. Riflettori accesi, allora, sul profondissimo squilibrio che vi sarebbe stato tra i redditi dichiarati dall’imprenditore, i suoi possedimenti e l’elevato tenore di vita.