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Ragazzino sequestrato in garage e malmenato, chieste tre condanne

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Caltanissetta – Tre condanne per un pestaggio scattato dopo avere sequestrato un ragazzino in un garage. Le ha chieste la procura tra le righe della requisitoria al processo che vede sul banco degli imputati tre giovani, sancataldesi come la vittima dell’aggressione.

Sono il ventisettenne Riccardo Panzarella sul quale pende un proposta di pena a sei anni di reclusione  ed i ventiseienni Salvatore Lazzara e Mattya Pennino per i quali il pubblico ministero ha chiesto la condanna a quattro anni e sei mesi ciascuno.

I tre – assistiti dagli avvocati  Gianluca Amico, Massimiliano Bellini e Manlio Miraglia  – sono accusati di sequestro di persona aggravato e lesioni personali gravissime, con l’aggravante di avere agito per motivi abietti e futili.

Reati che si sarebbero consumati ai danni di un allora sedicenne ed i suoi genitori – assistiti dall’avvocatessa Maria Francesca Assennato – si sono costituiti parti civili. E il loro legale, associandosi alle richieste dell’accusa, ha pure sollecitato un risarcimento dei danni.

Questo il quadro che l’accusa ha prospettato al tribunale che sta giudicando il terzetto per quella violenta azione di poco più di sette anni fa. Era, per l’esattezza, la sera del 21 gennaio del 2017.

Quella sera due gruppetti di giovani si sono incrociati all’interno di un bar H24. Un’improvvisa risata da parte del sedicenne sarebbe stata scambiata dagli altri per una sorta di presa per i fondelli.

 Così sarebbe stato preso a forza e trascinato in un vicino garage. Lì, mentre gli altri due amici lo avrebbero tenuto bloccato, Panzarella lo avrebbe malmenato a lungo. Per una mezz’ora. E alla fine, dopo aver tentato di umiliarlo pure , gli ha rifilato un ultimo pugno al volto rompendogli il setto nasale.

Soltanto a quel punto il ragazzino è stato lasciato andare. Poco dopo si sarebbero rivisti e Panzarella avrebbe tentato di procurargli  un po’ di ghiaccio per quella ferita al naso.

Da li a poco è stata presentata una denuncia ai carabinieri e alcuni mesi dopo sono scattati i provvedimenti cautelari.

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