Home Cronaca Riesi, «Attenzioni particolari» sula figlia adottiva, condannato un artigiano

Riesi, «Attenzioni particolari» sula figlia adottiva, condannato un artigiano

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Riesi – Colpevole, ora come allora, di attenzioni troppo “particolari” nei confronti della figlia adottiva minorenne. Così si è chiuso anche questo secondo passaggio in aula a carico di un artigiano. Che ha fatto segnare un colpo di scena.

Già, perché se la ragazza ha poi ritrattato le infamanti accuse nei confronti del genitore, durante l’incidente probatorio, adesso le ha ribadite con un secco dietro-front.

Puntando il dito su un cinquantaduenne di Riesi  – assistito dagli avvocati Vincenzo Vitello ed Adriana Vella – suo padre adottivo, che s’è vista confermare la pena a 5 anni e 6 mesi di carcere per violenza sessuale, maltrattamenti e  simulazione di reato in relazione a presunte pressioni che l’uomo avrebbe subito da ragazzi per non diffondere immagini osé della figlia. Poi il «Riesame» ha annullato l’ordinanza a suo carico in relazione ai sospetti abusi sulla figlia ed ai maltrattamenti in famiglia, lasciando però invariata l’ipotesi legata a presunti atti di libidine.

Quanto alla simulazione di reato, secondo l’accusa, l’uomo avrebbe finto di avere subito richieste estorsive, invece ritenute fantasma, perché non venissero diffusi filmati osé della figlia.

Tra le pieghe della sentenza, già in primo grado l’artigiano è stato condannato a  indennizzare la figlia adottiva,  una diciassettenne originaria dell’Èst – assistita dall’avvocatessa Maria Francesca Assennato – nella veste di parte civile.

I fatti in questione – secondo l’impianto accusatorio – sarebbero andati avanti per qualche mese. Fino a quando la ragazza si è presentata ai carabinieri per raccontare la sua storia che, in seguito, a più riprese ha prima smentito e poi ribadito.

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