È stata la videocamera di sorveglianza del tribunale a incastrarli. Immortalandoli mentre, a pochi passi dallo stesso palazzo di giustizia, stavano forzando due motocicli per rubarli. E in quei frangenti i carabinieri stavano visionando i monitor dell’impianto di videosorveglianza. Così i militari gli sono piombati immediatamente addosso bloccando i due ladri a pochissima distanza dalla zona del furto. In quei frangenti un trentanovenne, sul quale peraltro pendeva una misura di prevenzione , nel tentativo di sfuggire all’inevitabile arresto ha colpito ripetutamente i carabinieri, tentando pure di darsi a una disperata fuga. Ma gli è andata male. Sì, perché è stato bloccato insieme al suo complice. Così sia lui, il trentanovenne, che un quarantaquattrenne, entrambi palermitani, sono stati arrestati dagli stessi militari per furto aggravato, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e rinchiusi in una cella della casa circondariale Lorusso-Pagliarelli. Mentre i motocicli che avevano rubato sono stati restituiti ai proprietari. Poi il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo, nel convalidare i due provvedimenti restrittivi, ha applicato la custodia cautelare in carcere per il più giovane e l’obbligo di presentazione, ogni giorno, alla polizia giudiziaria per l’altro.
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