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Bert il belga, pioniere delle case a 1euro, cancellato dall’Anagrafe, riappare sui social fomentando la polemica

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Il matrimonio di Bert e Nina
Il matrimonio di Bert e Nina

Bert Vanbellingen, il pioniere delle case a 1euro, viene cancellato dall’Anagrafe di Mussomeli per irreperibilità ma la sua sparizione infiamma la polemica sui social. Il tutto ha avuto inizio nella mattinata di ieri, il casus belli scoppia quando un noto esponente del gruppo di minoranza condivide sul suo profilo social un articolo sul belga che, nell’estate del 2018, agli esordi del progetto promosso dall’amministrazione comunale di Mussomeli, acquistò ben quattro immobili -per la modica cifra di quattro euro, si pensa!- in via Napoleone Colajanni che aveva da subito iniziato a ristrutturare. In assoluta autonomia non solo manuale ma anche formale. Tant’è che, da parte della Polizia Municipale, sono stati riscontrati diversi episodi di abusivismo edilizio alla fine sfociati, in un’ordinanza ufficiale dell’ingegnere capo Carmelo Alba, che chiedeva il ripristino dello stato dei luoghi. Tutto ciò accadeva proprio a sublimazione della favola, ovverosia dopo che, con tutti gli onori del caso, il “salvatore del centro storico”, da tutti indicato come esempio da imitare, era convolato a nozze con Nina Smets, presso il Santuario Maria Santissima dei Miracoli. Sarà stato proprio il riferimento, seppure indiretto, del consigliere Munì al caso di specie, ossia la celebrazione del matrimonio, in cui un ruolo di primo piano aveva rivestito l’allora vice presidente del Consiglio Jessica Valenza che si era espressa con parole di elogio alla coppia, a suscitare la reazione del marito della Valenza, Danilo Mancuso, che non è andato molto per il sottile, calcando la mano anche su quella che sarebbe, a suo dire, la linea politica di Munì, “parlare, tanto per parlare”. Adducendo, a conferma della sua linea di difesa per Bert, una serie di motivazioni delle quali si dichiara essere a conoscenza. E tirando più volte in ballo la sciatteria politica dell’interlocutore che personalmente, nel cappelletto fatto all’articolo condiviso, aveva esortato tutti affinchè non si prendessero altri abbagli del tipo. Il serrato dibattito si conclude, almeno per il momento, con il commento di Anna Luvaro che invece si appella a quella “libertà di parola” che avrebbe lasciato il pasese assieme al “compianto” Bert, così…senza lasciare traccia…

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