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Rissa finita nel sangue, fratello della vittima scarcerato e in quattro chiedono di patteggiare

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Caltanissetta – Lascia il carcere e chiede di patteggiare la pena. Così per uno dei coinvolti in una rissa finita nel sangue e, peraltro, fratello della vittima.

Così per il quarantaseienne Massimo Tortorici – assistito dall’avvocato Giuseppe Panepinto – che ha lasciato il carcere per andare agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico .

E, intanto, ha chiesto di patteggiare la pena per l’ipotesi di rissa. Stessa richiesta che s’è levata, passando per l’intesa con la procura, da altri cinque coinvolti nella stessa vicenda, ossia il cinquantenne Roberto Millaci e Salvatore e Michele Fiore – assistiti dall’avvocato Salvatore Baglio – padre e figlio. Tutti tirati in ballo per rissa.

Quella che, però, è costata la vita del cinquantunenne Marcello Tortorici, ucciso da una coltellata alla gola che gli sarebbe stata sferrata dal ventiduenne nisseno Kevin Fiore.

Quella rissa sarebbe esplosa per questioni di cuore che avrebbero riguardato il giovane Kevin Fiore, la sua fidanzata e il figlio di Millaci.

Era la sera del 25 novembre dello scorso anno quando è scoppiata la lite nel cuore del centro storico cittadino che poi è finita nel sangue.

Poi il ventiduenne Kevin Fiore è stato arrestato perché accusato di omicidio, gli altri quattro per rissa. E adesso, per l’atteggiamento collaborativo che Massimo Tortorici ha avuto con gli inquirenti, ai quali ha fornito elementi utili alle indagini, il gip del tribunale di Caltanissetta, Emanuel Carrabotta, ha concesso all’indagato gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.

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