È perché ha scelto di collaborare per un periodo con la giustizia che lo avrebbero bersagliato. Seppur, poi, quel suo percorso si sia interrotto drasticamente. E adesso in due sono sotto processo dinanzi il tribunale per presunte ritorsioni nei confronti di quell’ex collaborante. Sono i gelesi Filippo Faraci e Alessandro Pellegrino che sono ritenuti gli autori di danneggiamenti ai danni dello stesso ex collaboratore di giustizia. E di questo devono rispondere in aula. Secondo la tesi accusatoria il già pentito, che nel 2015 avrebbe perso tutti i benefit concessi a coloro che decidono di collaborare con i magistrati, una volta tornato alla sua vita di sempre avrebbe subito rappresaglie e non soltanto dagli attuali due giovani imputati. Sarebbe stato minacciato e avrebbe subito pure a scopo intimidatorio un incendio proprio davanti la porta d’ingresso della sua abitazione. Questo e altro ancora, che secondo l’accusa sarebbe riconducibile a questo scenario, sono ora al centro del procedimento. Con, sullo sfondo, l’ombra della mafia – per gli stessi inquirenti – nonostante per uno degli imputati, in un altro procedimento, le contestazioni legate all’organizzazione mafiosa non abbiano poi retto al vaglio dei giudici.