Home Cronaca Sa di essere positivo ma non informa il personale. Denunciato mussomelese

Sa di essere positivo ma non informa il personale. Denunciato mussomelese

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MUSSOMELI – Prima del Ferragosto, un uomo di circa quarant’anni, sposato e padre di un figlio, nativo di Mussomeli e che lavora al nord come operaio, sapendo di essere positivo al Covid -19, a quanto pare anche la madre qualche mese addietro era risultata positiva, si è recato all’ospedale cittadino, certamente preoccupato del suo stato di salute. Si è presentato al pronto soccorso dicendo di non sentirsi bene e, con fare agitato ha manifestato nervosismo ma, almeno in prima battuta, ha tenuto nascosto di essere positivo al Covid-19. Gli operatori sanitari l’hanno accolto prestando tutte le dovute cure previste da prassi, compreso il tampone, ma non risulta positivo, purtroppo, gli infermieri e tutto il personale del pronto soccorso, erano ancora ben lontani dalla verità. L’operaio è stato invitato ad aspettare in sala d’attesa affinché si fossero completate le analisi di routine ed egli sarebbe stato chiamato per il referto e la diagnosi. Ma, mentalmente corroso dalla preoccupazione per la sua salute e per come si stavano mettendo le cose, ha manifestato l’intenzione di parlare nuovamente con uno degli operatori sanitari che avevano dato seguito alle sue istanze nel momento dell’accoglimento.  Da qui, quello che nessuno si sarebbe aspettato, l’amara sorpresa di sentirsi dire che era consapevole di essere positivo, avendo fatto un tampone, acquistato in farmacia, da cui risultava, appunto, la positività al virus. Da questo momento attimi concitati, il rimprovero verbale all’operaio di non essere stato chiaro fin da subito in modo da poter applicare la prassi sanitaria prevista per il caso in specie, il blocco del pronto soccorso, l’intervento delle forze di polizia che hanno preso in mano la situazione bloccando appunto il pronto soccorso e denunciando l’operaio che è stato sottoposto a tampone molecolare, risultando positivo.  Secondo la legge i reati vanno dall’epidemia colposa a false attestazioni a pubblico ufficiale. Il reato scatta d’ufficio. Risultare positivi al Covid-19 non è una colpa, mettere in pericolo la salute altrui certamente sì.

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