San Cataldo – Il Partito Democratico di San Cataldo denuncia il ritardo inaccettabile nell’avvio del servizio mensa. “Da settembre – scrivono in una nota – che, con insistenza, chiediamo alla Commissione Straordinaria di attivarsi, arrivando pure a dover fare una richiesta di accesso agli atti per la scarsa trasparenza e accessibilità che da un anno ormai caratterizza il nostro Ente.Dall’esame della documentazione abbiamo appreso che il servizio proseguirà con la stessa ditta affidataria degli ultimi due anni, la “Maik New Food s.r.l.”, per completare i tre mesi di servizio che a causa del COVID-19 è stato sospeso a marzo scorso. Cosa si aspetta – si interrogano Martina Riggi, Marco Andaloro e Marianna Guttilla del Pd – per attivare il servizio?”. I tre firmatari raccontano i aver ricevuto rassicurazioni, poi disattese, sulla riapertura entro metà ottobre. “Ma siamo ormai a novembre – proseguono – e il servizio non è partito. Addirittura vediamo in Albo Pretorio una determina del 30 ottobre da cui rileviamo che ancora non erano stati neanche impegnati i soldi per far partire la refezione. Nel frattempo ci viene pure detto che una delle cucine non è a norma, e questo sarebbe ancora più grave visto che il Comune ha avuto a disposizione quasi sette mesi per sistemare i locali. Il risultato di questa gestione commissariale è sotto gli occhi di tutti: genitori e insegnanti che a novembre ancora non sanno quando partirà il servizio; bambini e bambine cui viene negato il diritto allo studio, costringendoli a tornare a casa senza usufruire del prolungamento pomeridiano; cuoche e dipendenti a casa senza un lavoro; genitori che devono rivedere i propri orari per prendere i propri figli, con ripercussioni sociali e lavorative. Il tutto favorendo i privati. Non possiamo più accettare una tale disorganizzazione. La Commissione Straordinaria provveda al più presto a far partire il servizio mensa, ponendo fine a questo ritardo e garantendo finalmente un diritto, che peraltro vede la contribuzione economica delle famiglie stesse, ai nostri bambini e alle nostre bambine”.
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