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Scacco alla mafia straniera che gestiva fiumi di droga, 9 arresti nel Nisseno

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Caltanissetta – Nove gli arresti eseguiti a Caltanissetta dando scacco alla mafia nigeriana. Tutti finiti al centro di un’operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Catania e che ha fatto scattare,  in tutta Italia, qualcosa come ventisei ordinanze di custodia cautelare.

E proprio nel capoluogo nisseno, come sostenuto dagli stessi inquirenti, « dopo gli scontri del 2016 e un successivo periodo di carcerazione, aveva deciso di stabilirsi il “don”, il capo dell’articolazione, Ede Osagiede detto Babanè».

E lui,il capo, sarebbe stato uno di quelli che  “non sporcava le mani” e lasciava ad altri i compiti meno importanti.

 E, per la Dda, «se la Sicilia era il regno della famiglia Lighthouse Of Sicily governata da Babanè, Caltanissetta era sicuramente la sua reggia, potendo contare su numerosi fiancheggiatori, uomini e donne,  alle sue ossequiose dipendenze, impiegati dallo stesso nello svolgimento di incombenze di qualsiasi tipo,  dall’acquisto di generi alimentari al trasporto di stupefacente».

Nel mirino della polizia è finito in gruppo, stanziato in Sicilia,  Cult «Maphite», acronimo di Maximo Academyc Performance Higly Intellectual Empire, ribattezzata  «Family Lighthouse of Sicily».

«Maphite» che, secondo la ricostruzione di magistrati e polizia, quattro anni fa si è affermato nell’Isola

Sulla base di uno scontro avvenuto a Catania a novembre 2016 tra i massimi esponenti dei Maphite siciliani , ossia lo stesso Ede Osagiede e Godwin Evbobuin detto Volte ed i massimi esponenti del Cult «Black Axe».

Ed è per una lotta di potere, per conquistare la leadeship sul territorio che le due organizzazioni sono arrivate alle strette. Peraltro il gruppo siciliano dei Maphite non sarebbe stato presente solo nel Catanese. Anzi altre formazioni sarebbe state presenti a Caltanissetta, Palermo e Messina.
Osagiede ed Evbobuin avrebbero gestito un fiume di droga, il primo su Caltanissetta, l’altro su Catania. Una vera e proprio attività di narcotraffico con corriere pronti pure a nascondere la droga in corpo, ingoiandola,  in cambio di pochi euro.

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