V’è anche un operaio del nisseno tra coloro che hanno rischiato la vita per un incidente in acciaieria. Episodio che ha seminato morte, uccidendo due operai nel Padovano.
Ma lui, il gelese David Di Natale, è stato tra coloro che sono rimasti gravemente feriti a causa di una caldaia di colata colma di metallo fuso che è precipitata per la rottura di un perno.
L’operaio gelese, dipendente della «Hayama teach service», è stato tra coloro che hanno riportato i danni più gravi, ma quando a quel tempo è uscito dall’ospedale i medici lo hanno dimesso con una prognosi una decina di mesi per la guarigione.
Per questa vicenda è stato chiesto un processo per coloro che sono ritenuti responsabili per la tragedia del 13 maggio 2018. Le ipotesi a carico dei vertici delle «Acciaierie venete», sono di omicidio colposo e lesioni oltre alle presunte violazioni delle norme di sicurezza. Solo per lesioni, invece, rischia il processo il datore di lavoro dell’operaio gelese e di un suo collega che sono scampati miracolosamente alla morte pur dovendo poi lottare a lungo con una degenza infinita.