Mussomeli – Il fitto botta e risposta fra il commissario straordinario dell’ASP di Caltanissetta, Salvatore Lucio Ficarra, e il sindaco di Mussomeli, Giuseppe Catania, circa lo stato dell’arte dell’ospedale di Mussomeli e i futuri sviluppi. Intanto oggi al Palazzo del Comune, convocazione di tutte le sigle sindacali per incontro sul tema. Ad originare la diatriba, sarebbe stata la nota del sindaco Catania di qualche giorno fa, nella quale si faceva riferimento a un “potenziale tentativo di depotenziamento del Maria Immacolata Longo, da parte della dirigenza sanitaria provinciale, per via della mancata riattivazione del reparto di Lungodegenza. Tentativo che, di fatto, andrebbe ad inficiare l’importante attività di rilancio che l’aministrazione Catania, avrebbe portato avanti nell’ultimo anno e mezzo di attività”. Nella nota, peraltro, inviata anche al direttore sanitario dell’ASP 2, Luciano Fiorella, si esorta la direzione strategica dell’ASP di Caltanissetta ad “allineare le proprie scelte agli atti di indirizzo del Governo Regionale che non poca importanza ha riservato all’offerta sanitaria delle aree interne, tenuto conto che anche i cittadini di queste aree versano il 19% delle loro tasse per coprire i costi sanitari”.
Immediata e perentoria la risposta di Ficarra dove si scongiura qualsivoglia “tentativo di depotenziamento dei servizi del nosocomio locale ma solo correttivi per regolarizzare le attività assistenziali a garanzia dei bisogni di salute degli utenti dell’ASP di Caltanissetta che hano pari dignità”. E incalza su Catania additando la richiesta come “un mero tentativo di screditare il Management dell’ASP. Piuttosto è stata rilevata l’esistenza di servizi ‘fantasma’ attivati solo sulla carta ma di fatto mai”. Altro nodo su cui si è incentrato lo scontro, la questione degli infermieri che già agita i corridoi del presidio da mesi. A proposito, Ficarra chiarisce, “il trasferimento dei sei infermieri da Caltanissetta a Mussomeli, era avvenuto sulla base di una motivazione, allo stato dei fatti, inesistente, ossia la riapertura di un reparto di fatto mai avvenuta. Così come è stato più volte denunciato dalle organizzazioni sindacali. Cionondimeno la Direzione Strategica ha dato immediato mandato agli uffici interni affinchè i due reparti di Lungodegenza e Riabilitazione siano messi nelle condizioni di ripredere la regolare attività nei limiti previsti dalla dotazione organica”. Specificando, a margine, che il sindaco “risulta comunque essere stato ampiamente informato e notiziato dei correttivi attuati”.
Si dichiara comunque “preoccupato” Catania per le sorti del P.O., poichè “la nota dell’ASP non fa che confermare i timori da me già segnalati”. E, dopo la precisazione di non “avere alcun interesse a screditare la dirigenza dell’ASP”, esplicita che “ogni sollecitazione da parte sua è stata motivata solo dalla tutela del diritto alla salute dei cittadini di oltre 10 paesi che gravitano sul M. I. Longo”. Inoltre, “si intuisce che la revoca di trasferimento del personale assegnato a Mussomeli, sia da intendersi definitiva perchè in soprannumero. Cosa questa che contraddice fortemente con le rassicurazioni fornite dalla Direzione Strategica circa la riapertura dei due reparti. Ricordo che il direttore di presidio e il direttore generale, in carica da anni, avrebbero già potuto provvedere in tal senso, senza un mandato aggiuntivo agli uffici interni”. E solleva la questione, “praticamente, i due reparti, si pensa, dovrebbero essere riaperti con lo stesso personale al momento in dotazione all’ospedale”. Questa in sintesi la conclusione.
“Fatte queste doverose considerazioni e manifestando apprezzamento per tutti quegli interventi di rilancio che tuttavia non ritengo di anoverare fra le priorità dei territori, tengo a precisare che, lungi da me alimentare qualsiasi sterile polemica, tuttavia auspico che la Dirigenza dell’ASP voglia accogliere gli stimoli provenienti dai rappresentanti del territorio, nell’ottica di una politica di condivisione che da anni porto avanti come sindaco e deputato a tutela dei cittadini”.