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Scuole chiuse fino al 15 marzo: nel Vallone genitori e docenti si dividono

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MussomeliScuole e atenei  chiusi in tutta Italia da domani fino al 15 marzo e l’opinione pubblica si spacca. La notizia ha  portata e coinvolgimento così grandi da rendere inevitabile l’emergere di pareri discordanti. Tra gli oltre settecentomila studenti siciliani, vacanze forzate anche per gli scolari del Vallone che non vedranno una cattedra almeno fino a giorno 15. E il dibattito è aperto e acceso  più che mai.  “La salute prima di tutto – spiega una docente – ma credo che il vuoto didattico che questo fermo obbligato comporterà  non potrà essere recuperato”. Timore condiviso da una collega che osserva: “Non siamo preparati alla scuola a distanza, peraltro una decisione assunta all’improvviso non ha dato nemmeno il tempo di attrezzarsi”. Di parere opposto un altro  docente del Vallone: “La decisione deve essere considerata nella sua globalità. Se si fosse verificato un contagio in qualunque scuola, la diffusione sarebbe stata rapida e inarrestabile. Nei rapporti tra gli studenti, soprattutto i più giovani c’è una maggiore fisicità. Le distanze tra i banchi sono ridotte per cui le misure anti corona virus sono di difficile applicazione”. Anche i genitori si dividono tra favorevoli e contrari. “Per noi che lavoriamo entrambi. – spiega una madre –  e siamo lavoratori autonomi, questa scelta ci crea non pochi problemi, anche per organizzarci su come e a chi affidare i nostri figli”. Dello stesso parere un altro padre. “Che facciamo, blindiamo i nostri figli per oltre 10 giorni? Se l’epidemia dovesse scoppiare tra una o due settimane decideranno di chiudere le scuole per un mese o più?”. C’è, invece, chi difende a spada tratta la decisione presa dal Governo e osserva: “Preferisco che mio figlio stia bene anche con qualche lacuna o nozione in meno, piuttosto che rischiare di farlo ammalare”. Un’altra madre propone: “Nella peggiore delle ipotesi potrebbero chiudere le scuole più tardi, così si recupererebbe il tempo perduto”. Intanto mentre ognuno ha salutato con favore o meno questo provvedimento una cosa è certa: la decisione è destinata a far discutere e avrà conseguenze non solo su genitori, studenti e chi lavora nel mondo della scuola. Infatti, cartolerie, aziende di trasporto, benzinai, bar, e in generale esercizi commerciali legati direttamente e indirettamente a scuola e studenti risentiranno di questa insolita e storica decisione.

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