Mussomeli – Chieste tre condanne, per altrettanti mussomelesi, tirati in ballo per una intricata vicenda fatta di pressioni e costrizione. Tutto finalizzato a estorcere un po’ di soldi.
Le proposte di pena si sono levate dalla procura di Caltanissetta nei confronti del
Piazza risponde solo di favoreggiamento proprio nei confronti del nipote, mentre gli altri due sono stati trascinati in giudizio per rispondere, a vario titolo, di sequestro di persona, estorsione, rapina, falsità materiale, spaccio di droga e violenza privata.
Nel mirino di La Greca e Cacciatore sarebbe finito un altro giovane di Mussomeli che, però, ha poi deciso di non costituirsi parte civile.
Lo stesso, tenuto sequestrato in auto per qualche minuto e preso a botte, sarebbe stato costretto a prelevare 230 euro in banca per consegnarli ai presunti estorsori. Gli stessi che, peraltro, avrebbero pure preteso un’autoradio e un telefono cellulare per evitare di chiedere soldi al padre e alla sorella della stessa vittima.
Sullo sfondo, un precedente sequestro di droga e soldi che i carabinieri di Villalba avevano operato a carico dei due. E gli stessi, falsificando la data di quel verbale – secondo l’accusa – avrebbero preteso dall’altro quel denaro. Perché sarebbe servito, secondo la ricostruzione investigativa, per comprare droga a lui.
Mentre per quanto riguarda Piazza, avrebbe informato il nipote di una segnalazione giunta ai carabinieri per questioni di droga e la presenza di “cimici” nascoste sulla sua auto. Da qui l’ipotesi di favoreggiamento.