Home Cronaca Serradifalco, morì carbonizzato in casa di riposo, l’esperto: «Soccorsi scattati in tempo»

Serradifalco, morì carbonizzato in casa di riposo, l’esperto: «Soccorsi scattati in tempo»

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Serradifalco – Operatori della struttura e vigili del fuoco sarebbero intervenuti in tempo, prima che il fuoco raggiungesse il suo massimo sfogo. Questo, in sintesi, quanto sostenuto dall’esperto nominato dalla difesa.

È stato chiamato a chiarire i contorni del suo rapporto al processo legato alla morte di un ospite della casa di riposo di Serradifalco, morto carbonizzato.

La vittima è il sessantaquattrenne Antonio Calogero Tabone, mentre sul banco degli imputati siedono Stefano De Maria, di Mazzarino,  legale rappresentante della cooperativa «Aprilia 89» che gestiva la struttura in questione che avrebbe fatto capo al  Comune e la sorella, Mira Maria Teresa De Maria.

Omicidio colposo è l’ipotesi accusatoria che è stata avanzata nei loro confronti dei due – difesi dall’avvocato Giuseppe Panepinto-  procura sull’onda della tragedia che s’è consumata il del 3 ottobre di nove anni fa.

Quella notte – secondo la ricostruzione per un mozzicone di sigaretta non spento bene- è scoppiato un incendio all’interno della stanza dove si trovava la vittima, peraltro con problemi di deambulazione.

Il fumo avrebbe presto invaso la camera e, probabilmente l’uomo ha perso i sensi. Poi il fuoco ha fatto il resto nonostante l’intervento di vigili del fuoco e degli stessi operatori della struttura.

La disgrazia ha poi aperto le porte a strascichi giudiziari che hanno coinvolto i vertici della coop che gestiva la stessa struttura in questione.

Nei confronti dei due imputati familiari e parenti della vittima – assistiti dagli avvocati  Calogero Montante e Alberto Gangi – si sono costituiti parti civili.

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