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Servizio civile a Casa Rosetta per 46 giovani,  9 i posti a Mussomeli

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Mussomeli – C’è spazio per 46 giovani volontari interessati a prestare servizio civile per “Casa famiglia Rosetta”. L’associazione, infatti, ha approntato tre progetti.

I volontari, d’età compresa tra i 18 e i 28 anni, potranno prestare servizio – in attività del servizio civile universale  – nelle strutture della stessa associazione a Caltanissetta, Palermo, Catania e Roma.

I  candidati che presenteranno domanda nelle forme previsto dal bando pubblicato sul sito dell’associazione, parteciperanno poi alla selezione.

L’impegno dei volontari, come previsto dl bando della Presidenza del Consiglio, sarà per dodici mesi, con venti o venticinque ore di servizio settimanale e un rimborso mensile di 439,50 euro.

«Casa Rosetta, che tra i pilastri fondanti ha anche l’impegno per la formazione già negli anni passati – ha spiegato il presidente Giorgio De Cristoforo – ha aderito ai bandi per il servizio civile considerandoli una buona occasione di crescita e formazione per giovani volenterosi di dedicare un anno della loro vita a favore di un impegno sociale e solidaristico indirizzato al bene di tutti e di ciascuno. È un’opportunità per prendersi cura degli altri, e di riflesso prendersi cura di sé stessi; un possibile contributo contro l’incultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente, e richiamata dal Papa anche nell’omelia di capodanno».

Gli stessi vertici di Casa Rosetta hanno poi sottolineato come sia «una opportunità per avvicinarsi al mondo del lavoro, ma è bene sottolineare che non è un lavoro. È un anno dedicato al servizio della comunità e contestualmente alla formazione personale e alla crescita individuale, e una esperienza utile per avvicinarsi al mondo del lavoro».

E in tal senso è stato aggiunto che «la  legge prevede che ai giovani che hanno svolto attività di servizio civile universale possano essere riconosciuti crediti formativi da spendere nel corso degli studi e nel campo della formazione professionale e il periodo di servizio civile prestato è valutato nei concorsi pubblici con le stesse modalità e lo stesso valore del servizio prestato negli enti pubblici».

I tre progetti presentati dall’associazione sono in partnership con la federazione italiana delle comunità terapeutiche di cui la struttura fiondata da don Vincenzo Sorce fa parte da anni.

Il progetto ritenuto di maggior spessore dalla stessa associazione è stato ribattezzato “SuperAbile” e guarda al miglioramento della qualità della vita di coloro che sono alle prese con disabilità fisica e disturbi psichiatrici, ospiti delle strutture degli enti di accoglienza. «L’obiettivo è incrementare e potenziare gli interventi legati alla mobilità, migliorare i processi di promozione e sviluppo delle capacità relazionali e favorire l’inclusione sociale e lavorativa», è stato sottolineato.

In questo caso è previsto l’impiego di venticinque volontari che andranno 4 alla comunità alloggio e 5 al centro di riabilitazione Spinnato di Mussomeli; a Riesi 2 al centro di riabilitazione don Dierna; a Mazzarino 2 al centro di riabilitazione monsignor  Cannarozzo, mentre a Caltanissetta 5 al Centro di riabilitazione villa San Giuseppe, 3 alla comunità alloggio San  Paolo, 3 alla comunità alloggio San  Pietro e uno al centro di genetica medica

Altri 18 volontari sono previsti per il progetto “In-Dipendenza” per la riabilitazione dalla dipendenza patologica «e propone come focus principale la presa in carico, l’assistenza ed il contrasto delle dipendenze patologiche», è stato spiegato. In questo caso  a Caltanissetta sono 4 i volontari nella comunità terapeutica Villa Ascione, 4 nella comunità terapeutica La Ginestra, 3 nella comunità terapeutica Villa Sergio, uno nel Centro di consulenza per la famiglia; a Caltagirone 4 nella comunità terapeutica L’Oasi, a Partinico 2 nella Comunità Pino  Puglisi.

L’ultimo progetto, infine, “Lavorando Imparo” «si rivolge ai minori e al lavoro d’équipe all’interno delle Comunità Alloggio per minori, nella gestione di reali processi di prevenzione, cura e riabilitazione dei minori», è stato chiarito. In questo caso sono previsti 3 volontari a Roma nella comunità per minori Giovanni Paolo primo.

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