Home Cronaca «Sfruttava lucciole», arrestato proprietario di sospette case d’appuntamento

«Sfruttava lucciole», arrestato proprietario di sospette case d’appuntamento

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Caltanissetta – Case a luci rosse in suoi appartamenti. Dove sarebbero state sfruttate lucciole di nazionalità sudamericana alle quali, peraltro, avrebbe raccomandato «di lavorare in modo discreto per non destare sospetti nel vicinato».

Ma il giro di squillo è stato scoperto dalla squadra mobile di Caltanissetta che ha arresto il sessantanovenne sancataldese Cataldo Falzone.

Nei suoi confronti è scattata una ordinanza di custodia cautelare, con il beneficio degli arresti domiciliari, per  sfruttamento della prostituzione.

A carico di un nisseno cinquantatreenne, che in passato è stato già coinvolto in un’indagine per sfruttamento della prostituzione.

Tra le pieghe dell’inchiesta sono stati sequestrati tre immobili, tutti a Caltanissetta, che farebbero capo allo stesso Falzone, e che sarebbero state trasformati in case di appuntamento.

È nel giugno di tre anni che le indagini hanno preso le mosse. Quando la polizia è intervenuta in un appartamento di via cappuccini, a Caltanissetta, per sedare una violenta lite tra due prostitute di nazionalità colombiana e un cliente.

In quella circostanza le due donne hanno riferito ai poliziotti di essere arrivate in città  qualche giorno prima e di essere state ospitate in quell’appartamento da due connazionali, anche loro prostitute. Il proprietario di quell’appartamento, avrebbe poi accertato la squadra mobile, sarebbe stato lo stesso Falzone.

Lì, in quell’abitazione di via Cappuccini, secondo la polizia, sarebbe stata esercitata prostituzione da uomini e donne che rimanevano a Caltanissetta per brevi periodi.

E, nonostante l’arrestato avesse regolarizzato i contratti di affitto comunicandolo pure alle autorità, secondo la polizia sarebbe stato perfettamente a conoscenza dell’attività di prostituzione che si sarebbe svolta all’interno dell’immobile di via Cappuccini e di altri due di sua proprietà.

Peraltro, l’indagato avrebbe riscosso un canone settimanale più elevato, quasi doppio, di quello indicato ufficialmente nel contratto.

 Poi, per l’inagibilità della casa di via Cappucci, Falzone avrebbe messo a disposizione delle lucciole un’altra abitazione di sua proprietà in via San Cataldo. E anche in questo caso avrebbe raccomandato loro di fare attenzione per non destare sospetti tra i vicini.

E, sempre secondo le risultanze investigative, l’altro indagato, il cinquantatreenne, si sarebbe occupato di controllare il passaggio delle donne in città  sul sito internet di annunci «Bakeca incontri».

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