Caltanissetta – È passato troppo tempo e alcuni reati, a cominciare dalla truffa, andranno prescritti. È stato lo stesso presidente del tribunale di Caltanissetta, Francesco D’Arrigo, ad anticiparlo.
Così al processo sul cosiddetto sistema Montante, che ha inglobato poi due filoni processuali con , complessivamente, una trentina d’imputati per le ipotesi, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione e accesso abusivo a sistema informatico.
Oltre allo stesso ex delegato nazionale per la legalità di Confindustria, Antonello Montante, sono sotto processo il presidente della Regione, Renato Schifani, il colonnello dei carabinieri, , Giuseppe D’Agata, il maggiore delle fiamme gialle, Ettore Orfanello, il dirigente di Confindustria Carlo La Rotonda, il poliziotto Salvatore Graceffa, il colonnello Letterio Romeo, il luogotenente Mario Sanfilippo, gli imprenditori Carmela Giardina Andrea Calì, Vincenzo Mistretta, Rosetta Cangialosi e Salvatore Calì, l’imprenditore Massimo Romano, l’ex direttore dell’Aisi Arturo Esposito, il caporeparto della stessa agenzia informazioni e sicurezza interna, Andrea Cavacece, il sindacalista Maurizio Bernava e il cattedratico universitario, Massimo Cuva.
L’altro troncone processuale riunito interessa, insieme allo stesso Montante, l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, i suoi allora assessori Mariella Lo Bello e Linda Vancheri, l’ex capo della Dia, Arturo De Felice, l’ex capo centro della Dia di Palermo, Giuseppe D’Agata, l’ex capo centro Dia di Caltanissetta, Gaetano Scillia
il vice questore in servizio allo scalo di Fiumicino, Vincenzo Savastano, l’ex commissario Irsap, Maria Grazia Brandara, l’Allora capo della security di Confindustria, Diego Di Simone Perricone e gli imprenditori Rosario Amarù, Carmelo Turco e Giuseppe Catanzaro.