Home Cronaca «Smerciava crack e marijuana», lascia il carcere

«Smerciava crack e marijuana», lascia il carcere

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San Cataldo – Ferragosto in casa per un sospetto pusher. Era stato arrestato e rinchiuso al «Malaspina» insieme allo zio su ordinanza di custodia cautelare.

Il ventunenne sancataldese Salvatore Fiandaca – assistito dall’avvocato Ernesto Brivido –  ha lasciato il carcere per andare agli arresti domiciliari.

È stato il tribunale del riesame presieduto da Tiziana Mastrojeni ad accogliere l’istanza della difesa. E tra le pieghe delle motivazioni alla base del pronunciamento è stato sottolineato che «nonostante «conducesse nella sua abitazione l’attività di spaccio la misura idonea può essere costituita dagli arresti domiciliari».

Sì, perché secondo l’impianto accusatorio, insieme allo zio, anch’egli arrestato nella stessa operazione dei carabinieri, avrebbe smerciato crack e  marijuana.

Da qui, a luglio, la misura cautelare a carico di entrambi per l’ipotesi di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

Attività illegale, quella ricondotta a zio e nipote, che –  secondo la tesi accusatoria –  sarebbe andata avanti da aprile a novembre dello scorso anno.

E sono state le videocamere spia e le “cimici” piazzate dai carabinieri a documentare i movimenti dei due e le sospette cessioni di droga.

Avrebbero venduto la droga a domicilio. Sì, perché i clienti li avrebbero raggiunti fin sotto casa e lì, fuori, sarebbero avvenuto gli scambi droga-soldi filmati dai militari durante le indagini.

Ma alla fine i due – lo zio in precedenza era stato già preso con droga – sono stati arrestati dai carabinieri e rinchiusi in cella. Ma Fiandaca ha ottenuto i domiciliari.

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