Caltanissetta – Sommossa che provoca adesso altri guai giudiziari sul capo di deici persone. Sì perché a loro carico il gip di Caltanissetta, Grazia Luparello, come chiesto dalla procura ha disposto l’apertura di un processo.
Dieci in tutto i rinviati a giudizio a cominciare dai nisseni Kristian Michele Guagliardo e Michele Eros Fiandaca, entrambi trentaduenni, il messinese trentaseienne Carmelo Gerbino, tre catanesi, il quarantenne Cesare Lizzio, il venticinquenne Pietro Pulvirenti e il quarantottenne Sebastiano Lanzafame e quattro palermitani, il ventisettenne Francesco Paolo De Luca, il trentatreenne Pietro Aiello, il trentatreenne Pietro Aiello e il trentaduenne Salvatore Verga, quest’ultimo indicato un po’ come la “mente” della sommossa e leader del gruppetto d’insorgenti. Tant’è che tutti e dieci – assistiti dagli avvocati Ernesto Brivido, Antonio Impellizzeri, Maria Francesca Assennato, Giulio Bonanno, Chiara Maria Russo, Mario Collodoro, Rosario Arena, Domenico Bellotta e Maximilian Molfettini – saranno processati per di interruzione di pubblico servizio e in più, soltanto Verga, anche per le ipotesi di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Strascichi, quelli giudiziari che si apriranno nei loro confronti, legati a quella turbolenta azione del 22 dicembre del 2021. Quando per protesta i dieci si sarebbero rifiutati di entrare nella sala socialità e in cella. E verga avrebbe minacciato anche il dirigente della polizia penitenziaria. «Scafazzato che non sei altro… voi qua non comandate… non hai capito che ti metto un carcere sotto sopra?».
E alzando il tiro, sempre secondo la tesi accusatoria, lo avrebbe minacciato per ritirasse quelle accuse in relazione a un’altra turbolenta vicenda avvenuta, sempre dentro lo stesso carcere, tre giorni prima e che era stata al centro di provvedimenti disciplinari per gli stesi detenuti.