Caltanissetta – È per tentato omicidio che la procura ne ha chiesto l’apertura di un procedimento a loro carico. Perché sono tirati in ballo per quello che gli inquirenti hanno ritenuto un fallito agguato.
Missione che ha avrebbe avuto per obiettivo un allora venticinquenne gelese, Salvatore N., che sarebbe finito nel mirino per ritorsione. Era la primavera di cinque anni addietro.
Una sorta d’intreccio di vendette incrociate in risposta a un precedente episodio. Quando, a ruoli inversi, l’attuale vittima di una fallita imboscata sarebbe stato preso a botte dall’altro.
Un trentaseienne, anch’egli gelese, Gaetano Marino, nei confronti del quale è stata avanzata richiesta di rinvio a giudizio.
Ma in questo dossier non è solo. Al suo fianco anche il presunto esecutore materiale. Già, perché se lui – secondo la tesi accusatoria – sarebbe stato il mandante, l’altro, il venticinquenne Andrea Romano, sarebbe entrato in azione.
Per gli inquirenti lui e un paio di complici, la cui identità, però, è rimasta nell’ombra, armati di pistola avrebbero fatto fuoco contro l’abitazione di Salvatore N., ma la missione, per buona sorte, non avrebbe sortito gravi effetti.
Questo il secondo atto di una vicenda, fatto di agguati incrociati, sviluppatasi a più riprese e in un arco ristretto di tempo agli inizi del 2016.