Home Cronaca Sparò in difesa della sorella, chiede di concordare la pena 

Sparò in difesa della sorella, chiede di concordare la pena 

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Gela – Sì al concordato di pena per la sparatoria alla stazione di servizio Gb Oil di Gela. Nulla osta, per la procura generale di Caltanissetta che ha fornito il benestare trovando l’intesa con la difesa.

È la formula che è stata scelta dal trentasettenne Paolo Quinto Di Giacomo che adesso, in appello, dovrebbe ottenere uno sconto di pena di due anni rispetto al precedente verdetto.

Al termine del primo grado del giudizio, celebrato con il rito abbreviato, è stato condannato a otto anni di reclusione per la pesante accusa di tentato omicidio. Frutto di un raptus, ma per la procura quello è stato un fallito agguato.

Ora, in appello, passando per l’intesa con la procura generale nissena, la pena dovrebbe essere di sei anni di reclusione.

Nei suoi confronti si sono costituiti parti civili il militare che quella notte lo ha disarmato evitando probabilmente una tragedia e un operatore del servizio sanitario. E in quella circostanza avrebbe sparato pure con una pistola di provenienza più che dubbia.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quella notte dell’8 ottobre di tre anni fa Di Giacomo avrebbe fatto fuoco contro due licatesi che avrebbero importunato la sorella. Poi è stato disarmato da un carabiniere, prima che potesse premere ancora il grilletto.

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